Allergie agli animali domestici in aumento, i più allergenici sono i gatti

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Allergie agli animali domestici in aumento, i più allergenici sono i gatti

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Le allergie sono in aumento: sono sempre più numerosi i soggetti allergici ad acari della polvere, pollini, farmaci e, purtroppo, anche agli animali domestici. Proprio così: i nostri cari amici da compagnia possono diventare, inconsapevolmente, la causa dei nostri disturbi allergici. Secondo gli esperti, il 10% dei soggetti allergici in Italia lo sono agli animali domestici. Gli animali più insidiosi sono il gatto almeno per un 5% degli allergici in Italia, il cavallo nonostante interessi meno dell’1% della popolazione e il coniglio. L’animale che meno di tutti provoca allergia è il cane.

Pelo e saliva causano allergia
Gli esperti hanno fatto il punto della situazione a Genova durante il Congresso nazionale – High Lights in Allergy and Respiratory Diseases, che ha puntato l’attenzione sulle malattie allergiche e respiratorie, sia sul campo allergologico che nel campo pneumologico, analizzando i cambiamenti delle malattie e discutendo sulle nuove terapie in arrivo. Spesso una persona non immagina di essere allergica proprio a un animale domestico, perché è sempre stata abituata a convivere con i pets. Quando i sintomi diventano complicati e insorgono addirittura forme di asma, allora si richiede l’intervento di uno specialista. A causare l’allergia non è tanto l’animale in sé, ma un mix di peli caduti, cellule morte e proteine contenute nella saliva, che si diffonde nell’ambiente mentre la bestiola lecca il proprio pelo per pulirlo. L’insieme di particelle che si disperdono nell’aria ha dimensioni ridottissime e si depositano molto in profondità nell’ambiente.

Scoprire e affrontare il problema
Solitamente, l’allergia al pelo degli animali domestici causa nei bambini disturbi di tipo respiratorio. Il piccolo è soggetto a oculo-rinite, ossia a lacrimazione degli occhi, che appaiono arrossati e soggetti a prurito, starnuti, prurito al naso, scolo nasale. Nei casi più seri può insorgere anche asma. Tuttavia questi sintomi possono anche essere dovuti ad altri allergeni, come appunti gli acari della polvere, la forma di allergia assai più frequente rispetto a quella del pelo di animali, pollini perenni e stagionali, farmaci e perfino alimenti. Quindi, prima di collegare il malessere del proprio figlio alla bestiola di casa, è opportuno sottoporre il bambino a una accurata visita allergologica, per scoprire la vera causa di allergia. In questo modo il bambino sarà anche curato nel modo migliore. Il Prick test è veloce e indolore: il medico pone sull’avambraccio del bambino una serie di estratti dei più comuni allergeni, quindi graffia la pelle in corrispondenza degli allergeni stessi: in corrispondenza dell’allergene giusto comparirà un arrossamento in rilievo. Per una maggiore sicurezza si possono effettuare i test di provocazione e il Rast, un test che si effettua dopo un prelievo del sangue.

I farmaci, il vaccino e non solo
Se dalla visita emerge con certezza che il bambino è allergico proprio al pelo dell’animale domestico, niente panico: non è detto che ci si debba necessariamente distaccare dalla propria bestiola, cosa che causerebbe dolore al bambino, a tutta la famiglia e anche all’animale stesso. È possibile in primo luogo ricorrere ai farmaci, come gli antistaminici e i cortisonici che riducono l’emissione dell’istamina, agente infiammatorio che viene rilasciato con la reazione allergica e al tempo stesso attenuano l’infiammazione. Il disodiocromoglicato riduce le manifestazioni allergiche e gli anti-leucotrieni, una nuova classe di farmaci hanno un buon effetto antinfiammatorio, disponibili in compresse, con la possibilità di continuare la terapia per mesi ed anni, nel bambino più grandicello. Contro l’asma a disposizione abbiamo il montelukast, un farmaco in bustine con azione antinfiammatoria, da assumere per via orale. È efficace quanto i cortisonici ma ha ancora meno effetti secondari. E non dimentichiamoci che c’è il vaccino. È anche importante osservare una corretta igiene sia della casa sia dell’animale domestico, utilizzando l’aspirapolvere tutti i giorni ed evitando oggetti, come cuscini e peluche, che possono essere ricettacolo di peli. Vanno preferiti indumenti facili da lavare che non raccolgano i peli e gli ambienti vanno aerati spesso. Gli animali con cui il bambino interagisce vanno toelettati spesso e spazzolati tutti i giorni in giardino o sul balcone. Ovviamente, la cuccia o la gabbia, nel caso dei roditori, va tenuta lontano dalla stanza da letto del piccolo.

Lina Rossi

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