Tonsille malate: non sempre è necessario toglierle

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Tonsille malate: non sempre è necessario toglierle

Tonsille
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Se un bambino soffriva spesso di febbri ricorrenti dovute alle placche alle tonsille, era quasi inevitabile che gli venissero tolte. Oggi non è più così, perché queste due ghiandole gemelle situate ai lati della gola, rivestono un importante ruolo nelle difese dell’organismo. Per questa ragione prima di decidere per un intervento chirurgico si valutano attentamente tutti i pro e contro.

 

Tonsillectomia, evitabile sette volte su otto

In molti casi, infatti, l’asportazione delle tonsille è del tutto evitabile. Lo sostiene uno studio inglese dell’Università di Birmingham, che ha passato in rassegna le operazioni sui bimbi del Regno Unito. L’indagine ha esaminato oltre 1,6 milioni di cartelle cliniche redatte da più di 700 medici di medicina generale tra il 2005 e il 2016. I ricercatori hanno scoperto che solo l’11% degli oltre 18.000 bambini operati alle tonsille ha avuto un così intenso fastidio da giustificare un intervento chirurgico. Tra i piccoli che avevano subito una tonsillectomia, il 12,4% aveva riportato da cinque a sei tonsilliti in un anno; il 44,7% aveva sofferto da due a quattro episodi e il 9,9% aveva avuto un solo episodio nell’arco dei 12 mesi. Una tonsillite sopportabile senza una valutazione dei rischi conseguenti non è una giustificazione a intervenire. Infatti il disturbo tende ugualmente ad alleviarsi da solo, ma non solo: le tonsille si ammalano perché questo è il loro ruolo, ossia di catturare le infezioni virali e batteriche che provengono dall’esterno ed isolarle. Le tonsille sono infatti due organi linfatici con un importante ruolo di sentinella nei confronti di tutto l’organismo. Ecco un altro motivo per cui in ogni caso le tonsille non vengono mai asportate prima dei tre anni di vita, quando il fisico sta formando anche le sue difese immunitarie naturali.

 

Il ruolo degli antibiotici nelle tonsilliti

Le tonsille possono essere soggette a due tipi di disturbi: tonsillite acuta oppure cronica. La tonsillite acuta batterica va affrontata con gli antibiotici, mentre per quella virale, la diagnosi si fa con il tampone, occorre solo attendere che l’infezione si risolva da sola, eventualmente proponendo qualche prodotto che allevi il mal di gola localmente e tenendo il bambino a riposo. Non sempre però gli antibiotici sono sufficienti a debellare la tonsillite acuta batterica. In questo caso possono causare disturbi della deglutizione, modifiche del timbro vocale e tosse stizzosa, ma possono anche interferire con la corretta respirazione notturna, inducendo nel bambino le apnee  notturne che causano interruzioni del sonno. Il piccolo quindi non riesce a riposare bene e, durante il giorno, è nervoso, stanco e fatica ad applicarsi nelle attività quotidiane. In questo caso si deve valutare con attenzione, assieme al pediatra, l’opportunità dell’intervento chirurgico. Rispetto a una volta, si utilizzano strumenti all’avanguardia, che rendono l’operazione più sicura, veloce provocando un minore sanguinamento.

 

Lina Rossi

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