Approfittiamo dell’estate per lasciare liberi i piedi dei nostri bambini

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Approfittiamo dell’estate per lasciare liberi i piedi dei nostri bambini

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Viva la libertà! Dopo mesi costretti nelle scarpette invernali, o tutt’al più indossando le calzine antiscivolo, adesso, complice il caldo, i piedini dei nostri figli si riappropriano del diritto di stare nudi, di sperimentare sabbia, sassolini, erba, godendo di nuove esperienze e di nuove sensazioni. Proprio così. Il piede dei bambini, nudo e libero da costrizioni, può svilupparsi al meglio proprio al di fuori delle scarpe. È la raccomandazione degli esperti di ortopedia infantile, diametralmente opposta agli insegnamenti di una volta, quando per far crescere bene i piedi dei piccoli li si costringeva in scarpette dure impedendone la stimolazione plantare.

L’importanza di stare scalzi
Approfittiamo quindi dell’estate per fare stare il piccolo il più possibile a piedi nudi. Se siamo al mare, in spiaggia oppure anche in riva al lago, non ci sono problemi: la sabbia soffice, pur con qualche sassolino, è una palestra naturale per la pianta del piede in crescita. Il piccolo può stimolare il senso dell’equilibrio, riconoscere le sensazioni tattili che gli vengono dalla pianta del piede e può muovere liberamente le dita sulla superficie ora fresca ora riscaldata da sole. Imparerà in questo modo a confrontarsi con nuove sensazioni traendo da essere piacere oppure, avvertendo fastidio imparare ad allontanarsene. Lo stesso si può fare sull’erba, ovviamente con le dovute precauzioni. È consentito camminare sull’erba a piedi nudi solo se il prato è super sicuro, come avviene nel caso di un giardino privato. Anche qui, però, ci può essere qualche insetto molesto: è allora meglio, ovunque ci si trovi, proteggere i piedi con un ampio telo. Il bambino potrà comunque sentirsi libero e avvertire sotto i piedi la soffice cedevolezza dell’erba.

Una ginnastica per i piedini
Possiamo anche inventare semplici esercizi di ginnastica per i piedini, divertirà molto i bambini. Gli esperti la chiamano ginnastica “propriocettiva”, in grado cioè di stimolare lo sviluppo corretto del piede. Ci si può sedere con il bambino sulla sabbia oppure su un telo, sopra un prato, con tanti giochi sparsi intorno: a questo punto si può invitare il bambino ad afferrare con le dita dei piedi qualche oggetto, portandolo alle mani o porgendolo alla mamma. Oppure, si può far poggiare al piccolo la pianta del piede su una palla, chiedendogli di spingerla avanti e indietro: avvertirà un gradevole e benefico massaggio. È fonte di sorrisi infilare un pennarello tra le dita di un piede e provare a realizzare buffi e improbabili disegni su di un foglio. Sempre utile e divertente è camminare sui talloni, sull’esterno dei piedi, sulla parte interna o sulle punte.

Le scarpe quando è necessario
I piedini dei bambini sono delicati: quindi, dopo averli lasciati sfogare a piedi nudi, è bene controllare che piante e dita siano integre, prive di taglietti e di escoriazioni. I piedi vanno lavati a fine giornata con acqua tiepida e un poco di detergente per bambini: finita questa operazione di pulizia è utile ispezionare accuratamente la pianta e tra le dita, disinfettando se necessario con prodotto analcolico liquido. Se poi, per la sera e le passeggiate, è necessario far indossare al bambino le scarpe, è opportuno scegliere un modello di qualità, eventualmente con un piccolo plantare. Per l’estate diamo la preferenza a modelli in colore chiaro, tessuto traspirante e meglio ancora se lavabile, a sandaletto o chiusi nella parte anteriore se il piccolo ha la tendenza a inciampare. Nei negozi specializzati c’è solo l’imbarazzo della scelta.

Sahalima Giovannini

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