Condizionatori e climatizzatori: una grande invenzione, senza dubbio, ci aiutano a rendere più vivibili le estati di oggi, sempre più simili al clima tropicale, anche se il prezzo finale è quello di immettere nell’atmosfera inquinanti tossici. Eppure sembra che non si riesca più a farne a meno. Il climatizzatori rendono confortevoli i viaggi in auto e in treno anche nelle ore più torride; permettono di sopportare la fila al supermercato, godendo della piacevole frescura e rendono i sonni più sereni. Tutto questo è sicuramente positivo per il nostro organismo di adulti e vaccinati ma per i bambini? Quando ci sono i bambini piccoli i condizionatori sono indicati? Cosa possono rischiare i piccoli dagli sbalzi di temperatura così repentini come quando si entra ed esce da un ambiente condizionato?
In auto: regoliamo il getto d’aria
Se dobbiamo salire in auto con un bambino piccolo, è importante preparare l’abitacolo con l’aria condizionata prima di far accedere il piccolo. L’automobile andrebbe parcheggiata in un luogo ombroso, se così non fosse possibile è necessario aprire tutti i vetri ed il portellone posteriore del bagagliaio per favorire un corretto ricircolo di aria naturale fresca. Solo dopo alcuni minuti di questo ricircolo conviene attivare l’aria condizionata per abbassare ulteriormente la temperatura all’interno dell’abitacolo. Il seggiolino auto va posto al fresco perché rilasci tutto il calore accumulato. Una volta che l’interno dell’auto è rinfrescato si può adagiare il bimbo nel suo seggiolino. Il vetro sarà schermato dagli appositi filtro per proteggere dal sole. I bocchettoni dell’aria condizionata devono essere regolati in modo da non colpire direttamente il bimbo, il flusso dell’aria deve puntare in basso così da avere solo ed esclusivamente i vantaggi di un’aria leggermente più fresca e non fredda..
Nei centri commerciali: sempre un golf di riserva
Al supermercato ma anche al ristorante, nei negozi, in banca: può capitare di dover portare il piccolo in luoghi dove l’aria condizionata non può essere regolata da noi. In questo caso il rischio peggiore è quello che il piccolo si prenda un raffreddore, per l’improvviso raffreddamento al quale viene sottoposto il suo corpo accaldato: il brusco calo di temperatura espone il bimbo all’attacco di virus. E dal raffreddore è facile che si passi a tosse e otite. Di conseguenza, se abbiamo in programma di dover entrare con lui in un locale climatizzato, è sempre bene avere con sé una maglietta di ricambio per sostituire quella umida di sudore. Inoltre è utile avere sempre anche un golf in cotone o una felpa e magari un paio di calzine: in questo modo il piccolo sarà ben protetto anche se la permanenza in ambiente climatizzato si prolunga. Maggior attenzione deve essere posta se dobbiamo entrare nelle corsie dei freschi e quindi esposti ai banchi frigo, la zona più fredda di tutto il negozio.
In casa, no agli sbalzi di temperatura
I climatizzatori domestici sono decisamente più gestibili: la loro manutenzione e la temperatura viene impostata da noi. La prima regola, quindi, è effettuare periodicamente, almeno una volta al mese, una accurata pulizia dei filtri. Chiediamo al tecnico installatore o ad un elettricista, ma non è difficile: i filtri vanno smontati e sciacquati sotto l’acqua corrente. Polveri e residui vanno rimossi con un panno o una spugnetta a perdere. In questo modo si eliminano anche eventuali germi, come batteri o funghi, possibili responsabili di infezioni alle vie respiratorie, pericolose soprattutto per i bambini. I filtri puliti inoltre, aiutano a risparmiare energia elettrica per il funzionamento del climatizzatore: minor inquinamento e risparmio sulla bolletta dell’elettricità. La regolazione del termostato è importante: non si deve creare una differenza di temperatura troppo alta tra ambiente esterno e interno. La differenza tra l’ambiente esterno ed interno deve far registrare una differenza al massimo di sei-sette gradi. Se fuori ci sono 35 gradi, all’interno l’ambiente deve essere regolato sui 28. In questo modo si garantisce al bambino un benessere più naturale, senza esporre il piccolo corpicino a lavori eccessivi di termoregolazione.
Sahalima Giovannini