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Lo smog causa allergia agli occhi

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Non è solo l’apparato respiratorio ad essere penalizzato dalle polveri sottili rilasciate dallo smog, anche gli occhi ne risentirebbero con disturbi in tutto simili alla congiuntivite e forme irritative. Gli esperti stanno indagando.

Non solo tosse e bronchite, ma anche disturbi agli occhi dei bimbi che vivono in città, come prurito, lacrimazione e rossore. L’aumento delle polveri sottili nell’aria provoca anche questo. Secondo uno studio pubblicato sul British Journal, a causa dell’inquinamento il 42% dei piccoli che vive in città a livello alto di inquinamento: pm10, soffre di rossore e prurito, ammiccamento, dolori, lacrimazione e secrezione oculari. Sul tema, più che mai attuale, è stata condotta una ricerca, dal titolo «Congiuntiviti urbane: una nuova forma di congiuntivite da inquinamento?». È stato arruolato un campione di 120 bambini di età compresa tra 1 e 12 anni, in un periodo di 18 mesi, da settembre 2009 a febbraio 2011.

Lo smog irrita gli occhi dei piccoli
Come ha spiega il dottor Paolo Nucci, primario dell’ospedale San Giuseppe di Milano e tra i più conosciuti oculisti pediatrici d’Italia, l’obiettivo dello studio è descrivere una nuova entità clinica, definita Urban Eye Allergy o allergia dell’occhio urbanizzato. La ricerca nasce dall’evidenza di un certo numero di ragazzini con sintomi di irritazione congiuntivale non direttamente causati da agenti allergici, infettivi o dalla secchezza oculare. A riprova di tale ipotesi, i bambini colpiti vivevano in aree urbane ad alto tasso di inquinamento. Si spiega quindi l’importanza di tenere sotto controllo la vista dei bambini effettuando visite periodiche da un buon oculista. Il tipo di congiuntivite “urbana” intorno alla quale gli esperti stanno indagando, potrebbe essere legata a una forma di irritazione, la stessa che si verifica quando la luce solare è molto intensa, c’è forte vento o clima secco. La congiuntiva tende ad asciugarsi, gli occhi si arrossano e la persona avverte una fastidiosa sensazione di bruciore, prurito e ha l’impressione di “avere la sabbia negli occhi”. Questa sensazione è dovuta all’assottigliamento della mucosa, che non riesce più a facilitare lo scorrimento delle palpebre sulla parte anteriore dell’occhio stesso. Occorre una visita oculistica approfondita ed è necessario reidratare la congiuntiva applicando colliri monodose. È anche utile effettuare risciacqui con soluzione fisiologica o con acqua borica.

Quando le polveri sono un agente allergico
Un’altra possibilità è che le polveri sottili e gli altri inquinanti agiscano come un agente allergizzante, esattamente come i pollini e gli acari. Queste sostanze entrano nell’organismo attraverso la pelle e le mucose e vengono in contatto con il sistema immunitario di una persona. Se questa è allergica, il suo sistema immunitario produce un’elevata quantità di anticorpi, le IgE. Queste provocano la liberazione di varie sostanze irritanti come l’istamina, che si propaga nei tessuti dando origine a forme infiammatorie. Compare prurito agli occhi, fastidio alla luce, rigonfiamento sottopalpebrale. A volte la persona è soggetta anche a sintomi di rinite allergica o pollinosi, come starnuti, bruciore alla gola, prurito al naso. È necessario effettuare una serie di test in laboratorio come il Prick test, che consiste nell’inoculare sotto la pelle della persona una piccola quantità della sostanza ritenuta responsabile. È anche possibile effettuare un esame del liquido lacrimale per individuare la presenza delle IgE specifiche dirette contro quell’allergene. La congiuntivite allergica va curata con l’applicazione di colliri o pomate a base di cortisone o antistaminici.

I rimedi cui ricorrere sul momento
Se si soffre di congiuntivite, è bene ricordarsi di affrontare il disturbo in tempo. Se trascurata, può dare luogo a complicanze come l’ulcera corneale, una sorta di cicatrice che si forma sulla cornea e può causare una visione offuscata. Gli occhi vanno tenuti ben puliti. L’infiammazione guarisce prima se si effettuano, almeno due volte al giorno, risciacqui con acqua bollita e lasciata intiepidire. Evitare lo scambio degli oggetti da toeletta. La persona affetta da congiuntivite deve sempre usare asciugamani, salviette e altri oggetti simili del tutto personali: se non si conosce ancora l’origine del disturbo si rischia di favorire la diffusione dell’infezione.

Giorgia Andretti

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