Scabbia, in estate contagia perché la pelle è più esposta

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Scabbia, in estate contagia perché la pelle è più esposta

acaro della scabbia
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La scabbia può presentarsi tutto l’anno, ma nei mesi estivi si è maggiormente a rischio di contrarla perché gli indumenti leggeri facilitano i contatti tra la propria pelle e quella di altre persone infette. Per questo, se le norme igieniche per difendersi sono importanti sempre, in estate è essenziale prestare particolarmente attenzione alle superfici con le quali si viene in contatto, per evitare di essere attaccati dal Sarcoptes Scabiae, l’antipatico acaro responsabile della scabbia.

L’acaro della scabbia scava gallerie nel derma

Il responsabile è proprio questo piccolissimo insetto, il Sarcoptes Scabiae, appartenente alla famiglia degli artropodi, animaletti a otto zampe, della quale fanno parte i ragni. L’acaro scava, al di sotto della pelle, piccole gallerie i cosiddetti cunicoli, all’interno dei quali le femmine depositano le uova. Queste si dischiudono nel giro di tre o quattro giorni e scavano a propria volta altri cunicoli, per poter raggiungere la superficie cutanea. Durante questa operazione, gli acari producono sostanze cheratolitiche, in grado cioè di favorire l’eliminazione delle cellule cutanee. Queste sostanze, unitamente alle feci prodotte dagli acari, favoriscono la comparsa di una reazione infiammatoria che dà luogo alla formazione di piccoli noduli tra le dita, sui gomiti, sulle ginocchia, sotto i glutei, attorno all’ombelico, ai capezzoli e sotto le ascelle, causando intenso prurito. Nel bambino piccoli possono essere colpiti anche i palmi delle mani e le piante dei piedi, oltre che il cuoio capelluto. L’atto stesso del grattarsi aumenta l’infezione locale e può favorire la comparsa di sovra infezioni, dovute alla presenza di batteri e altri germi che si trovano sulla pelle o sotto le unghie.

Visita dal dermatologo e farmaci


Il rischio di contrarre la scabbia è presente un po’ tutto l’anno, a causa dei flussi migratori che fa incontrare popolazioni diverse, ma anche per l’abitudine a viaggiare e quindi entrare in contatto nei mezzi pubblici con sedili, letti, tessuti non perfettamente igienizzati, proprio per il contatto con altre persone sulla cui pelle sono presenti gli acari. Se notiamo sulla pelle la presenza dei puntini rossi e si ha il prurito, è bene rivolgersi subito a un dermatologo, in grado di effettuare una diagnosi alla sola vista e grazie ai sintomi descritti. Per uccidere l’acaro, è necessario applicare su tutto il corpo preparati a base di permetrina, crotamidone o benzoato di benzile. Nell’attesa che il prodotto agisca e uccida l’acaro, per eliminare il prurito si può assumere per bocca qualche farmaco ad azione antistaminica, oppure applicare localmente una pomata contro il prurito. È opportuno però che il prodotto sia prescritto dal medico, o dal pediatra nel caso dei bambini. È indispensabile pensare alla prevenzione, sottoponendo la biancheria di tutti i famigliari della persona affetta a lavaggi ad altissime temperature, in grado di uccidere l’acaro. Gli oggetti che non si possono lavare a sessanta gradi vanno cosparsi degli stessi prodotti utilizzati per la pelle, inseriti in un sacchetto ben chiuso e lasciati per 24 ore, dopodiché vanno spazzolati o risciacquati con acqua fredda. Anche l’azione del sole è importante:  cuscini, lenzuola, oggetti a rischio per gli acari vanno esposti per ore alla luce solare.

Lina Rossi

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