L’estate è, da sempre, il periodo in cui si fanno più esperienze, anche di tipo sessuale. Un fatto vero più che mai oggi, è che l’età del primo rapporto si è notevolmente abbassata e le occasioni sono sicuramente più numerose rispetto a un tempo. Secondo gli esperti, infatti, ci sono ragazzi e ragazze che fanno sesso per la prima volta anche a 13-14 anni. Certo, si tratta forse di una minoranza, ma è un dato che rappresenta un segnale: il segnale che quando si parla di sessualità non si può evitare di affrontare il problema. soprattutto perché la maggiore apertura di oggi non si accompagna ancora a una sufficiente informazione in proposito. La scuola italiana fa quello che può, per quanto riguarda l’informazione sulla sessualità e la contraccezione, ma i programmi nelle scuole sono ancora poco omogenei. I docenti o equipe dedicate, non sempre sono sufficientemente formati a svolgere, con la dovuta competenza, tale ruolo. E i genitori, per quanto aperti e disponibili, non sono certo il referente preferito dei ragazzi.
Internet e chat: i luoghi di informazione di oggi
Ma dove si informano i nostri figli? Esperienze dei coetanei, internet, social network, chat room: sono i luoghi di scambio di informazioni ed in ultima analisi le prime agenzie educative dei giovani di oggi, che però non riescono a soddisfare adeguatamente la necessità di una corretta conoscenza e di una adeguata formazione al tema. Lo dimostra il fatto che l’Italia è il paese con il più basso utilizzo di metodi contraccettivi tra i giovani. Un dato abbastanza preoccupante perché significa che tra i giovani c’è un alto rischio di incorrere in una gravidanza non desiderata, ma anche in Malattie Sessualmente Trasmesse che possono avere conseguenze serie sul benessere generale, psico-sessuale, sulla fertilità e perfino sulla salute a lungo termine. Non esiste, infatti, solo l’Aids: tra i giovani c’è una recrudescenza di malattie “antiche” come la sifilide, la gonorrea o la clamidia, che qualora non trattate adeguatamente, possono causare fastidiose ed invalidanti flogosi dei genitali interni ed esterni. I rapporti molto precoci e soprattutto ad alta promiscuità, espongono inoltre ad un aumentato rischio di entrare in contatto con un ceppo virale oncogeno noto come Papilloma virus o HPV, in grado di causare nel medio termine anche tumori dei genitali sia nell’uomo che nella donna. È quindi bene evitare a monte questi rischi, con l’ uso intelligente dei sistemi contraccettivi idonei a ridurre drasticamente tale probabilità.
Troviamo i giusti riferimenti per i ragazzi
È importante quindi che i nostri ragazzi trovino prima di tutto un referente che ispiri loro fiducia: certo, noi mamme e papà vorremmo essere noi a costituire questo punto di riferimento, ma per quanto riguarda la sessualità è difficile. Proviamo, allora, a indirizzarli al consultorio, oppure a un ginecologo e a un andrologo che li stimoli al dialogo, alla curiosità e all’ascolto. Le ragazzine, per esempio, spesso si sentono imbarazzate a sottoporsi a una visita intima dal ginecologo anziano della mamma, anche se magari le ha “viste crescere fin da bambine”. Lo stesso vale per i maschi, che esattamente come le femmine vanno informati e resi consapevoli sui rischi legati a una sessualità non protetta: certo, possono anche essere visitati dalla pediatra di famiglia che li ha in cura dalla nascita, ma per un ragazzino di 13 anni una visita intima da parte di una donna può essere fortemente imbarazzante e spingerlo a chiudersi in se stesso. Meglio, allora, rivolgersi a un urologo, a un andrologo o a un medico specialista nell’adolescenza.
Contraccezione per lei e per lui
I maschi, infatti, sono responsabili della gestione del metodo contraccettivo più importante: il preservativo. Solo il profilattico, infatti, è in grado di svolgere un doppio ruolo: quello di evitare una gravidanza indesiderata e quello di impedire la diffusione delle malattie sessuali, per il suo effetto barriera. I ragazzini vanno quindi resi consapevoli fin dall’adolescenza di questo loro insostituibile ruolo, fatto di informazione e di responsabilità. E per le ragazze? C’è la pillola contraccettiva da assumere per via orale: oggi ne esistono tipi a bassissimo dosaggio che evitare la ritenzione idrica e l’aumento di peso, che costituiscono poi le principali motivazioni per cui le ragazzine preferiscono non farne uso. Inoltre ci sono il cerotto cutaneo e l’anello vaginale, che assicurano un’azione contraccettiva costante senza il rischio di dimenticarsi la pillola. Poco adatti alla ragazze sono il diaframma, la spirale e soprattutto i metodi naturali basati sul conteggio dei giorni fertili. Qualora poi non tutto andasse a pallino si può sempre ricorrere alla contraccezione post-coitale o d’emergenza che consiste nell’assumere un farmaco entro due-tre giorni da un rapporto non protetto al fine di evitare gravidanze non pianificate.
L’importanza della contraccezione intelligente
Oltre ai metodi in sé, è importante che tutti – genitori, insegnanti, medici, esperti del consultorio – collaborino per far cambiare la mentalità in tema di sessualità e contraccezione: è importante per il benessere dei nostri ragazzi. Certo, il sesso è sempre un tema delicato è un po’ di imbarazzo a parlarne è comprensibile. Non è però più ammissibile, oggi, che i giovani affrontino la “prima volta” con convinzioni sbagliate del tipo: con il primo rapporto non si resta incinta. Oppure: se faccio l’amore per la prima volta non prenderò malattia sessuale. O ancora: se acquisto una confezione di preservativi o la tengo nello zaino verrò giudicato male. È questo che si deve cambiare e siamo proprio noi adulti a doverlo fare. In caso contrario, trasmetteremo ai nostri figli un messaggio sbagliato e non li porteremo mai sulla strada di scelte responsabili in ordine alla procreazione.
Giorgia Andretti
Consulenza del professor Piernicola Garofalo
Responsabile UO di Endocrinologia dell’età evolutiva dell’ospedale “Vincenzo Cervello” di Palermo
Presidente della Sima – Società italiana di medicina dell’adolescenza