Omosessualità, la reale conoscenza evita la violenza

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Omosessualità, la reale conoscenza evita la violenza

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Quanto accaduto-dimostra una totale mancanza di rispetto per gli esseri umani, a prescindere dal loro orientamento sessuale. In questi ultimi tempi si fa un gran parlare di omosessualità, alcuni ne parlano solo per ideologie tramandate da false conoscenze, altri in termini di religiosità a cui le grandi religioni monoteistiche si rapportano.  È di fondamentale importanza promuovere l’educazione e, soprattutto, la conoscenza chimica e biologica, base della disforia di genere, al fine di prevenire atti di intolleranza sostenuti solo dall’ignoranza, intesa come non conoscenza.

Il saggio: Omosessualità e spiritualità: dagli albori ai nostri giorni

Il saggio ripercorre, fin dalle origini della civiltà, passando tra le varie credenze religiose, come è stata vissuta l’omosessualità, quando la ricerca scientifica non si era ancora interfacciata con la realtà oggettivabile. Nella seconda parte del saggio, dopo aver attraversato i vari pensieri religiosi sulla tematica omosessuale, le luci puntano alla conoscenza scientifica. La disforia di genere è un fenomeno complesso e spesso frainteso, sia dal pubblico generale che da alcuni membri della comunità scientifica. Nel saggio, intendo esplorare e chiarire il significato della disforia di genere, presentandola non come un capriccio personale, ma piuttosto come una manifestazione di una variazione naturale nel campo della biologia umana. Attraverso una combinazione di ricerche scientifiche, testimonianze personali e analisi approfondite di persone da me seguite in psicoterapia, propongo di illuminare le cause e le implicazioni di questo fenomeno. Il fine è quello di mostrare come la comprensione e l’accettazione della disforia di genere possano portare ad una maggiore empatia e inclusione nella nostra società.

Fortunatamente ci sono culture aperte da sempre all’omosessualità

Ho sempre studiato le culture dei nativi americani, soprattutto il pensiero dei Sioux. Per approfondire la loro cultura sono stata anche a Pine Ridge Reservation, in South Dakota,  ho così avuto modo di approfondire la cultura dei Dakota, Lakota e Nakota. Non potevo, quindi esimermi dal parlare, nel saggio, di come i nativi americani vedono ed apprezzano l’omosessualità. Per loro gli omosessuali hanno il vantaggio di saper comprendere sia il lato femminile, sia quello maschile e, quindi, in grado di avere una doppia conoscenza riflessiva. Il loro credo religioso affonda le convinzioni  spirituali nella madre natura in modo integrale, sono guidati dal sole e dalla terra. Indubbiamente loro vivono l’omosessualità totalmente fuori dalle strettoie imposte dalla spiritualità religiosa che i conquistatori spagnoli ed a seguire gli inglesi nel 1500, hanno voluto imporre. Ai nativi americani si affiancano i Sikh, cultura basata sulle 5 K, è nata nel Punjab, regione tra India e Pakistan, nel 1500, anche nella loro cultura l’omosessualità è vissuta senza alcun preconcetto. Nel nostro paese è presente una comunità composta da oltre 200 mila persone. Avendo loro avanzata la richiesta per ottenere l’8 per mille delle dichiarazioni dei redditi, è inevitabile che dobbiamo rispettare il loro modo di vivere l’omosessualità.

Cosa potrà accadere nei prossimi anni

Da qui a brevissimo sarà necessario da parte dei capi religiosi reinterpretare le scritture datate di duemila anni, se, non affinandole alle conoscenze scientifiche, almeno renderle tali da promuovere l’accettazione e l’uguaglianza per tutti. Anche Papa Francesco lo scorso maggio 2024 ha rafforzato il concetto che la Chiesa è aperta a tutti indistintamente, ribadendo il principio di accoglienza, cardine del suo pontificato, sostenendo che: se la Chiesa mette alla sua porta una dogana, cessa di essere la Chiesa di Cristo. L’ulteriore chiarimento sulla questione delle benedizioni alle unioni omosessuali, di cui parla il documento dottrinale Fiducia Supplicans: la benedizione è per tutti, si può benedire ogni persona, ma non l’unione omosessuale, 

dott.ssa Rosalba Trabalzini

Medico, Psichiatra, Laureata in psicologia clinica

Specializzata in psicoterapia cognitivo – comportamentale

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