Uno dei tanti timori che circolano ancora sui presunti effetti collaterali della vaccinazione contro il Covid-19 è il peggioramento della qualità dello sperma. In realtà, è esattamente il contrario: la vaccinazione con la terza dose contro Covid-19 non ha effetti negativi sulla fertilità maschile. Invece, contrarre la malattia comporta una riduzione del numero di spermatozoi e un peggioramento delle loro caratteristiche che può protrarsi per settimane o mesi anche dopo la guarigione.
Questo allarme arriva dal progetto di ricerca Eco Food Fertility, presentato al congresso della Società Italiana di Andrologia – Sia appena conclusosi a Bergamo. Il progetto, partito dalla terra dei fuochi, oggi esteso in diverse aree non solo italiane, ha più linee di ricerca che coinvolgono anche gli effetti del vaccino e del Covid-19 sulla fertilità maschile. Lo studio ha preso in considerazione due gruppi. Il primo, composto da 75 uomini con meno di 35 anni seguiti nel tempo per problemi di infertilità di coppia e i cui parametri sono stati valutati prima e dopo aver contratto Covid. In chi ha contrato la malattia con sintomi leggeri la conta degli spermatozoi è rimasta sostanzialmente invariata, ad essere diminuita è la mobilità e soprattutto la vitalità degli spermatozoi. Più serie le conseguenze per chi ha avuto una forma della malattia più grave. Il risultato in quest’ultimo caso ha mostrato una mobilità e vitalità degli spermatozoi diminuiscono del 20% con un danno dell’80% del DNA spermatico, a cui si aggiunge anche una riduzione del 41% del numero degli spermatozoi.
I test eseguiti dopo la vaccinazione non hanno sollevato motivi di preoccupazione. La ricerca ha analizzato i parametri seminali di 114 volontari fra i 22 e i 31 anni 10-15 giorni prima della terza dose di vaccino e 32-39 giorni dopo senza riscontrare particolari differenze tra prima e dopo. Il vaccino si è rivelato insomma sicuro. Nel 96,5% dei casi si è anzi osservato un lieve aumento della concentrazione degli spermatozoi e della loro motilità mentre solo il 3,5% ha presentato un peggioramento nei parametri seminali, che tuttavia sono tornati pienamente nella norma dopo 75-80 giorni dalla vaccinazione in quasi tutti i campioni analizzati. Gli esperti della Società Italiana di Andrologia – SIA – suggeriscono quindi di sottoporsi senza timori al vaccino contro il Covid-19, è un sistema per proteggersi non solo dalla malattia ma anche la propria salute riproduttiva.
Sahalima Giovannini
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