Mal di testa, depressione e irritabilità: ecco che cosa succede ai nostri figli dopo aver trascorso appena due ore davanti a un monitor. Proprio così: le due ore considerate normali e perfino necessarie quando la pandemia ha obbligato all’utilizzo della DaD, si rivelano dannose per la salute psicofisica dei ragazzi. Lo dimostra una ricerca pubblicata su American Journal of Preventive Medicine e condotta su oltre 400.000 adolescenti dalla University of Queensland, in Australia, oltre che dalle Queen’s University e University of Ottawa in Canada.
Lo studio ha messo in relazione il tempo trascorso davanti a un monitor con la frequenza con cui si soffriva di disturbi psicosomatici come: mal di testa, dolore addominale, mal di schiena, sensazione di depressione, irritabilità, cattivo umore, nervosismo, difficoltà a dormire e vertigini. L’analisi ha rilevato che gli adolescenti maschi che guardavano più di quattro ore di televisione al giorno avevano il 67% in più di probabilità di riferire disturbi psicosomatici rispetto a quelli che guardavano meno di due ore al giorno, per le ragazze il rischio era del 71% in più. Nel caso dei videogame, il rischio saliva al 78% per i ragazzi e all’88% per le ragazze. Non meno dannoso è risultato l’uso del computer e di altri schermi per scopi di intrattenimento: in tal caso l’aumento del rischio di disturbi psicosomatici è risultato essere dell’84% più alto nei ragazzi e del 108% in più nelle ragazze. Gli esperti definiscono preoccupanti questi risultati poiché l’uso degli schermi tra gli adolescenti è aumentato in modo significativo negli ultimi decenni, purtroppo, sappiamo ancora poco sugli effetti che i diversi tipi di utilizzo hanno sulla salute psichica e fisica.
La tecnologia d’altra parte è ormai una componente essenziale della quotidianità nelle nostre famiglie. Non è detto però che una corretta educazione, il buon esempio e proposte alternative non aiutino a trascorrere meglio il tempo libero. Consigli per ovviare a questa crescente difficoltà arrivano dai pediatri. Dai primi anni d’età e ancor più negli adolescenti, è essenziale favorire il più possibile il movimento, la socializzazione e le attività di gioco che prevedono un’interazione diretta e non virtuale. A questo proposito sono utili: iscrizione a un corso sportivo o a un’attività educazionale come musica, pittura o disegno. Inoltre, è necessario incentivare la permanenza all’aria aperta, approfittando di ogni giornata di bel tempo, il freddo non deve spaventare, vano quindi proposti giochi al parco o camminate. Le regole per l’utilizzo dei device sono da ultimo necessarie: tempo massimo in rapporto anche all’età, per l’utilizzo di smartphone, tablet, computer, videogiochi e televisione. I ragazzi devono fruire delle ore libere per riscoprire il piacere di stare insieme, relazionarsi, confrontarsi, rispettare le esigenze altrui, scoprire la natura e, perché no, trascorrere del tempo anche con i coetanei meno fortunati.
Lina Rossi
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