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Tatuaggi e minori, la legge colloca a 16 anni la necessità del consenso

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La pubblicità di un’automobile riporta l’attenzione sui tatuaggi eseguiti sui minori: occorre sempre il consenso dei genitori. Se il consenso è concesso, assicurarsi sulle capacità del tatuatore e rispetto dell’igiene

L’ennesima trovata pubblicitaria destinata a destabilizzare le capacità educazionali dei genitori. Chissà se i copywriter che hanno ideato lo spot pubblicitario dell’automobile, trasmesso in questi giorni sulle varie emittenti, sono a loro volta genitori. Però, essendo i copywriter, professionisti della comunicazione, dovrebbero aver appreso i rudimenti della psicologia, in fondo il loro lavoro è far passare i messaggi desiderati al pubblico. Viene allora da pensare: perché si vuol avallare un comportamento di una adolescente che inavvertitamente espone un tatuaggio eseguito senza nessun consenso? Le immagini che girano sui monito sono abbastanza esplicite: una ragazzina adolescente e sua madre. La giovane esce da scuola e sale sull’auto materna. Chinandosi in avanti per sistemare lo zaino, scopre la parte bassa della schiena, sulla quale compare un piccolo tatuaggio. Il volto sorpreso della madre lascia capire che non era a conoscenza dell’esistenza del “disegno” sulla pelle della figlia. Ci si aspetterebbe un rimprovero e invece…? Ecco la sorpresa: non una frase che abbia il senso della ramanzina ma l’ostentazione del mostrare un tatuaggio molto più ampio e colorato rispetto a quello della figlia. La scoperta è accompagnata dalla frase: questo sì che è un tatuaggio come si deve.

Niente tatuaggio se si è minorenni
La trovata potrebbe anche essere ironica, se non fosse che lo spot trasmette ai ragazzi un messaggio molto pericoloso: che si possano prendere decisioni riguardanti la propria salute senza il consenso dei genitori. Il tatuaggio è a tutti gli effetti una sorta di ferita aperta con l’immissione di sostanze colorate nello strato del derma, quindi è in gioco la salute. Forse i pubblicitari non lo sanno, ma il messaggio che hanno voluto veicolare è contro la legge nel nostro paese. Infatti, per legge non è possibile effettuare un tatuaggio sulla pelle di un ragazzino minorenne. È possibile solo dopo aver compiuto i sedici anni di età e dietro autorizzazione dei genitori i quali debbono firmare una liberatoria. In alcune città, come a Milano, le leggi comunali sono ancora più severe: un ragazzino sorpreso a richiedere un tatuaggio senza permesso di mamma e papà rischia 500 euro di multa, mentre tatuatori ed i body artist rischiano una multa fino a 2.500 euro.

Tutti i rischi per la salute
I tatuatori sono quindi chiamati a rispettare la legge, ma è sempre così? Quanti sono i sedicenti body artist che usano materiale scadente e che operano nella mancanza delle più elementari norme igieniche? Purtroppo questi personaggi ci sono ed i ragazzi sanno anche come scovarli nelle grandi città. Ecco i possibili danni:

  • bruciature ed escoriazioni locali, che possono lasciare cicatrici ben evidenti;
  • reazioni allergiche ai componenti chimici dei pigmenti, che espongono al rischio di shock anafilattico i soggetti più sensibili;
  • comparsa di granulomi cutanei, ossia formazioni di tessuto più spesso ed evidente;
  • rischio di contrarre infezione da stafilococco;
  • rischio di contrarre l’epatite B e l’epatite C, malattie del fegato, la cui contaminazione può avvenire per mancanza di igiene. Contrarre l’epatite da giovani significa essere esposti al carcinoma del fegato in età adulta;
  • rischio di contrarre l’HIV sempre a causa di carenze igieniche o l’utilizzo di aghi contaminati;
  • l’utilizzo del pigmento Red 22 una volta esposto alle radiazioni del sole o alle radiazioni UVB può venire scisso, i prodotti della decomposizione sono possono diventare tossici per l’organismo fino a diventare cancerogeni;
  • se dovesse rendersi necessario un accertamento sanitario che preveda l’utilizzo dei una RMN, i sali di ferro, componenti degli inchiostri utilizzati per i tatuaggi, interferiscono con le onde magnetiche provocando delle ustioni o delle false immagini;
  • è inoltre impossibile donare il sangue, è necessaria attendere almeno un anno dal giorno del tatuaggio.

Se vogliamo essere dei genitori disponibili
Noi siamo genitori comprensivi, che non vogliamo contrariare i nostri ragazzi e siamo quindi disponibili a concedere il consenso per effettuare un tatuaggio. Le seguenti raccomandazioni possono risultare utili a debellare i rischi nascosti:

  • Assicurarsi che lo studio disponga delle attrezzature per sterilizzazione gli strumenti dopo ogni utilizzo;
  • assicurarsi che il tatuatore si lavi le mani ed indossi guanti sterili;
  • assicurarsi che l’area di lavoro sia pulita e priva di oggetti non sterili: bottiglie d’acqua, borse, ecc.
  • chiedere e ottenere una lista dei pigmenti utilizzati: colore, produttore e numero di lotto;
  • informarsi se gli inchiostri contengono nichel o mercurio, gli allergeni più comuni, in modo da poterli evitare. Altri ingredienti sono metalli vari e composti organici in una base di liquidi come acqua purificata;
  • assicurarsi che tutti gli aghi vengano sostituiti con aghi monouso;
  • non effettuare tatuaggi in caso di malattie;
  • al termine del tatuaggio, far seguire attentamente le istruzioni, compreso l’applicazione sulla ferita di una pomata antibiotica.

Dott.ssa Rosalba Trabalzini
Responsabile Scientifico di Guidagenitori.it

 

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