Nel tempo si è sempre attribuita alla mamma la responsabilità della salute del neonato: in effetti, poiché il feto cresce all’interno dell’organismo femminile, la donna deve prestare attenzione a come si nutre, a evitare malattie e infezioni, a tenere sotto controllo il peso e la pressione arteriosa. Anche il padre del bimbo, però, ha le sue responsabilità e non sono poche. Queste si concentrano soprattutto nel periodo precedente il concepimento, quando il DNA maschile si fonde con quello femminile attraverso l’incontro tra spermatozoo e ovocita. Eventuali difetti genetici presenti nel cromosomi del padre, legati a scorretti stili di vita, possono quindi causare malattie nella nuova vita che si sta formando, possono non essere visibili subito, ma presentarsi con il passare del tempo.
Lo stile di vita ha le sue conseguenze
È ormai una certezza ed è stata messa in luce, di recente, anche da una revisione di studi scientifici sul tema, condotta dagli esperti della Georgetown University Medical Center, negli USA. L’età del padre, lo stile di vita scorretto con assunzione di alcol, stress e peso in eccesso oppure obesità possono causare difetti nei figli e le alterazioni si trasmettono anche alle generazioni successive. Dalla ricerca, pubblicata sul Journal of Stem Cells, risulta che quando l’età paterna è avanzata possono comparire nel figlio disturbi neurologici e psichiatrici come schizofrenia e autismo. L’obesità paterna è correlata a disturbi nella regolazione metabolica del bambino, correndo un rischio maggiore di diventare a propria volta obeso, di incorrere nel diabete e addirittura in neoplasie cerebrali. Se il papà ha assunto alcol in eccesso ventiquattro ore prima del concepimento , il neonato può presentare basso peso alla nascita, può presentare un sistema nervoso un po’ meno sviluppato ed essere soggetto ad alterazioni delle funzioni cognitive. Al neonato può essere diagnosticato un problema chiamato disturbo dello spettro alcolico fetale, ovvero un alterato sviluppo psico-fisico, anche se la madre non ha mai assunto alcol: infatti, almeno il 75% dei bambini con problemi di questo tipo ha un padre con problemi di alcol o dichiaratamente alcolista.
Pensare al futuro benessere dei figli
Non solo le mamme, insomma, sono responsabili: anche i padri hanno un ruolo non da poco, visto che possono influenzare sia i figli, sia le generazioni future. Queste nuove scoperte in un campo che viene definito epigenetica dovrebbero portare a nuove indicazioni anche per gli uomini che hanno intenzione di mettere al mondo un figlio. È vero, può capitare che un uomo obeso o che beve alcol abbia un figlio sano, ma come dimostra la ricerca i rischi di avere bambini con disturbi seri si alzano notevolmente se il padre ha problemi di peso o segue uno stile di vita sbagliato. Quindi, nell’attesa di avere maggiori certezze da parte dei medici, ogni possibile futuro papà è chiamato a essere più responsabile, per la propria salute e soprattutto per quella di un bambino, nei confronti dei quali ci sono soprattutto doveri. Coloro che sono nella condizione di sovrappeso o addirittura obesità è necessario che ci si faccia seguire da uno specialista, per rientrare nel peso prima di concepire un figlio. Le sostanze non in sintonia con il benessere di un feto e quindi: alcol, fumo, sostanze stupefacenti vanno eliminiate. È importante, inoltre, seguire uno stile di vita più sano, nutrendosi meglio e facendo sport, eventualmente sottoponendosi anche a visite regolari, come fanno le donne, per essere sicuri che il bimbo in arrivo abbia un papà in piena forma.
Sahalima Giovannini