Biberon e il Folletto
21 Marzo 2002
Filastrocche on line
8 Aprile 2002

La casa dei padri divorziati

Condividi sui social

Un progetto Asdi per dare, ai papà in difficoltà economiche, un luogo dove vivere e incontrare i figli

Coppie separate in Italia: circa 70.000. Percentuale di unioni fallite: 25%. Tra i quaranta e i quarantacinque mila i minori coinvolti, ogni anno, nella vicenda, dolorosa, dello scioglimento della famiglia e della riorganizzazione dei rapporti con mamme e papà che non vivono più insieme. Quanto è difficile, in questo contesto, continuare ad ‘essere genitori’ e, soprattutto, continuare a comunicare con i figli ‘come genitori’ anche se nella coppia sono intervenuti dei problemi?
Un aiuto viene dall’Associazione Separati e Divorziati (ASDI), il Centro di assistenza separati e divorziati e di mediazione familiare, fondato nel 1986 e diretto da Elio Cirimbelli.
Compito del gruppo altoatesino, come dei centri ASDI presenti in tutta Italia, è fornire una serie di servizi alle persone che si trovano a vivere l’esperienza del divorzio o della separazione.

Oltre al sostegno di natura psicologica, legale e attraverso gruppi di autoaiuto, la sede di Bolzano ha di recente promosso anche un’iniziativa tutta dedicata ai papà con il progetto della prima “Casa per i padri divorziati”. Di cosa si tratta è presto detto. Dopo la fine di un matrimonio sono quasi sempre gli uomini ad abbandonare la casa coniugale e a trovarsi in condizioni di emergenza abitativa, con l’aggravante delle difficoltà economiche per le spese della separazione. “Il nostro centro segue 400/450 casi ed ha toccato con mano questa realtà”, spiega Elio Cirimbelli, direttore di Asdi Bolzano. Così, da qualche tempo, all’interno dell’associazione, è nato il ‘GPS’ (Gruppo Padri Separati) che ha presentato un progetto per realizzare una singolare ‘comunità’ in grado di offrire un alloggio agli uomini separati, separandi o divorziati. “All’iniziativa – continua Cirimbelli – è legato anche un progetto di tipo psicoterapeutico, in linea con le attività dell’Associazione”. Oltre ad una casa, insomma, i papà che vivranno, per un periodo di 6/8 mesi, in questa particolare ‘residenza’, potranno contare sul personale specializzato dell’associazione, in modo da avere un sostegno per riadattarsi alla nuova situazione.

Il progetto è già stato presentato alle istituzioni. Nei primi mesi del 2003 dovrebbe quindi essere pronta la nuova ‘casa’ che, secondo i progetti, dovrebbe essere composta da un paio di appartamenti uniti con una zona soggiorno e cucina in comune. Oltre ai papà che sceglieranno questa come nuova ‘residenza’ la “Casa per i padri divorziati” potrà essere utilizzata anche come luogo per incontrare i figli, in mancanza di altre soluzioni. I posti disponibili saranno circa dieci ed è previsto un contributo alle spese.

In Rete
Associazione Separati e Divorziati
Aisd di Bolzano

 

Antonella Valentini

Registrati o Accedi

Lascia un commento