papà bambino festa del papà
Mamme e bambini. Il binomio è forte, tanto da sembrare indissolubile. E i papà, dove sono? Al lavoro, in viaggio, alla partita, immersi nella lettura del giornale… in una sorta di ombra affettiva? Forse un tempo, ma non adesso. E non solo i soliti sociologi a dirlo, ma i testimoni più attendibili e obiettivi: i figli. Sono i bambini a raccontarci dei loro papà, forti come i papà di una volta, affettuosi e dolci come i padri delle nuove generazioni, i nuovi papà, quelli che non si perderebbero per nulla al mondo un abbraccio dei loro piccoli.
Ma anche i papà sono stati bambini… sembra ieri, eppure sono passati quasi trent’anni. Le corse ai giardini, la marachelle con gli amici, i compiti, la prima comunione… il tempo è volato ed è arrivata quella persona bellissima e speciale, l’unica con la quale si è pensato di costruire la vita. E da vita nasce vita: uno emozionante conto alla rovescia, un carico di mesi, settimane, giorni che portano al magico momento in cui un nuovo esserino compare. Una creatura vera, finora solo immaginata con l’aiuto delle ecografie, a riempire le giornate con pianti, cambi, coccole, smorfie e un amore infinito. Piccolo Christian, per il momento non sai ancora parlare per dire al tuo papà quanto lo ami… ma crescerai. Per adesso, i momenti speciali tra voi dicono già tutto.
Gli anni passano… il bambino ha già tre anni, sa parlare bene, prende la vita come una divertente scoperta nelle naturalezza dei suoi gesti e dei suoi atteggiamenti. La poesia speciale imparata per la festa del papà non è facile da memorizzare e il piccolo si sbizzarrisce in una serie di smorfie e sorrisi, sprofondato nella sua poltrona preferita, tra tutti i suoi giocattoli. Una frase, però, l’ha imparata bene: il suo è “un papà di serie A”. Ed eccolo, il papà di oggi: esce dall’ombra della mamma e si riprende il suo posto accanto ai figli, per godersi la loro crescita e dare loro tanto amore… anche se ogni tanto ha un po’ quel fare “da generale” come dice Giacomo, come una roccia sulla quale è tanto importante poter fare affidamento.
Ed eccola, la bambina che sta crescendo, la principessa di casa, che con il papà ha un legame speciale. La sua poesia ha un significato speciale. È intensa, esprime concetti già maturi: si rende conto che, se qualche volta i papà sono un po’ assenti, o nervosi, non è per colpa loro… è il lavoro, soprattutto nel periodo di crisi come questo, i quarti d’ora nel traffico per tornare a casa… Spesso lo si dà per scontato: il papà lavora, ha la responsabilità della famiglia, dovrebbe chiudere alle spalle la porta dei stress e nervosismo. Non sempre è facile. La piccola Lucia se ne rende conto, con la sua sensibilità e il suo carico di affetto. E’ lei a rassicurare il suo papà: i figli vogliono bene a tutte le ore…
A volte, però, per i papà è difficile ricoprire questo doppio ruolo di genitore autorevole e rassicurante ma al tempo stesso tenero e affettuoso: come fare? Sono proprio loro a essere confusi. Si sforzano di essere severi, di fare rispettare le regole ai bambini, per esempio facendoli andare a letto presto, senza discutere… Ma i bambini, come Paride, lo sanno bene… il loro è un papà d’oro e, anche se si sforzano di essere rigidi come il metallo, in fondo in fondo basta un bacio del loro bambino per farli sciogliere come il burro, ammorbidire come una dolcissima pastafrolla…
Il tempo passa ancora… sembra ieri che sono venuti al mondo ed eccoli lì, dei pre-adolescenti dodicenni pieni di timidezza, che si vergognano a esternare i loro sentimenti: soprattutto al papà, a un uomo come loro! Ma il rapporto speciale non tarda a venire alla luce. Più un figlio cresce, più la figura paterna è importante nella famiglia. Soprattutto perché ci sono cose che con la mamma proprio non si possono fare: giocare a basket, a calcio, commentare lo sport in tv. E in sordina sembra che il papà, qualche volta, sia più complice e arrendevole della mamma.
Auguri a tutti i papà del mondo, con infinito affetto!
Christian, Giacomo, Lucia, Paride e Giorgio