Troppe immagini non adatte ai bambini passano nelle ore protette. Il Comitato Media e Minori ha lanciato l’allarme, in attesa di correttivi tuteliamoli con la nostra presenza.
La televisione italiana non è a misura di bambino. La denuncia viene dal Comitato Media e Minori, che ha registrato come, nel corso del 2010, sia cresciuto l’ascolto dei canali dedicati ai minori. La programmazione resta però destinata prevalentemente ad un pubblico adulto e non è adeguata agli spettatori più giovani. Nello scorso anno è stato registrato il 60% in più di violazioni rispetto al 2009. Con violazioni si intende la presenza di immagini, dialoghi e contenuti obiettivamente poco adatti o del tutto inadeguati alla visione di un pubblico di bambini e giovanissimi, che hanno occasione di vedere la televisione nell’orario dalle 7 alle 22.30. Tale fascia dovrebbe, quindi, proporre solo argomenti e immagini visibili con serenità dai più piccoli.
Tentativi di tutelare i più giovani
I problemi sono stati riscontrati in diverse tipologie di trasmissioni: tra quelle sanzionate ci sono film, ma anche contenitori pomeridiani e perfino cartoni animati. Sono alcuni dati del consuntivo dell’attività Comitato di applicazione del Codice di autoregolamentazione Media e Minori, appena presentato in una conferenza stampa nella sua completezza, con i dati riguardanti le segnalazioni, le violazioni e i provvedimenti adottati nel 2010. Lo scorso anno, spiega una nota, i casi considerati sono stati più numerosi di quelli dell’anno precedente: 320 contro i 264 nel 2009. Così pure le violazioni accertate: 72 contro 46. Il Comitato ha adottato tre documenti di indirizzo che saranno proposti alle autorità competenti di controllo delle emittenti televisive. Un documento richiede l’uso di una speciale ‘segnaletica’ in caso di servizi televisivi con immagini storiche di contenuto problematico. Inoltre sono previste due lettere aperte alle emittenti televisive stesse: una su trasmissioni riguardanti minori vittime di violenze e assassinii, l’altra sull’interpretazione della definizione di ‘programmi adatti ad una fruizione familiare congiunta’.
Guardare la Tv assieme a loro
È indispensabile fare in modo che i programmi televisivi ai quali assistono i nostri figli siano sicuri, rasserenanti, strutturati per permettere loro di divertirsi e anche di apprendere. Ben vengano, quindi, i tentativi per fare in modo che nelle fasce orarie in cui i bambini vedono la televisione non siano trasmesse immagini cruente, violenza e turpiloquio. Nell’attesa che la situazione migliori, però, non dobbiamo dimenticare il ruolo essenziale di sorveglianza e di protezione verso certe immagini, che rivestiamo noi genitori. È nostro dovere assicurarsi che i bambini assistano solo a programmi adatti alla loro età. Dobbiamo, in altre parole, sapere quello che vedono alla televisione e questo può essere ottenuto semplicemente informandoci sui programmi. Prima di tutto, i bambini non dovrebbero essere mai lasciati soli davanti alle immagini della televisione. Dovremmo esserci noi per spiegare, per mediare, eventualmente per spegnere e indirizzare a qualche altra attività. Anche il cartone animato più innocuo può proporre situazioni che i più piccoli possono non comprendere e che li può rendere inquieti. E anche dopo il documentario più adatto a loro può passare, nello stacco pubblicitario, uno spot assolutamente inadeguato alla programmazione che lo contiene. Quindi, finché i nostri figli sono piccoli, è nostro dovere assistere ai programmi televisivi con loro, pretendendo la gestione del telecomando che ci permette di intervenire qualora ci accorgessimo che la visione non è adatta.
Controllo anche se sono più grandi
Quando i ragazzini crescono, iniziano a pretendere un po’ di autonomia in più, per vedere la televisione da soli, magari assieme a un amico invitato a casa. Il controllo da parte nostra deve esserci anche in questo caso. Pretendiamo che i ragazzini ci comunichino il programma che hanno intenzione di vedere e non permettiamo in alcun modo che si chiudano nella stanza. Non dobbiamo dare l’impressione di controllarli, ma intanto, cerchiamo di capire quello che stanno guardando e verifichiamo, con un giornale di programmi Tv o con la visione diretta – magari casuale, mentre passiamo nella stanza per prendere qualcosa – che il programma sia davvero alla loro portata. I programmi adatti ai bambini sono, al momento, quelli contrassegnati con il bollino verde, ma anche in questo caso è bene non fidarsi ciecamente. Se non ci sembra che stiano assistendo a un buon programma, possiamo tranquillamente invitare i ragazzi a dedicarsi a un’altra attività. Un altro errore da evitare è permettere che i ragazzini abbiano la televisione in camera: potrebbero assistervi in ore non adatte a loro e perdere ore preziose di sonno, oltre che vedere programmi assolutamente inadatti.
La Tv non è una baby sitter
Corrono il rischio di assistere a programmi non adatti i bambini che vengono lasciati soli davanti alla televisione perché i genitori sono magari impegnati in lavori di casa e davanti al video, in effetti, i piccoli sono quasi sempre molto tranquilli. Si tratta, però, di una calma indotta, dovuta all’atteggiamento passivo a cui spinge la televisione. Senza contare che il tempo passato davanti al video spinge all’inattività fisica, predispone all’aumento di peso e spegne la creatività. Quindi, è opportuno concedere ai figli non più di trenta – quaranta minuti di televisione per volta, che può arrivare anche a un’ora nel caso dei pre-adolescenti, sempre dietro nostra sorveglianza. Trascorso questo tempo, è importante stimolare i figli con altre attività ludico ricreative da fare in casa, come i giochi con costruzioni, automobiline, pupazzi, plastica da modellare, disegno. Anche la lettura e la musica sono coinvolgenti e stimolano la creatività. Meglio ancora, poi, se c’è la possibilità di una passeggiata all’aria aperta, di un’ora di gioco ai giardini o di un giro in bici assieme a mamma e papà. Così i piccoli saranno stimolati al moto, impareranno a essere più attivi e saranno più al sicuro da “certi programmi”.
Sahalima Giovannini