Svezzamento: dai 12 ai 36 mesi, il bambino acquisisce la sua autonomia

Alimentazione: L’importanza dello iodio per il corpo, la mente e la crescita
24 Giugno 2015
zuppa di gamberi
Zuppa di gamberi e ortaggi
25 Giugno 2015

Svezzamento: dai 12 ai 36 mesi, il bambino acquisisce la sua autonomia

Condividi sui social

A partire dai 12 mesi in poi il bambino acquisisce una maggiore autonomia: comincia a parlare, a camminare e correre, esprime in modo sempre più chiaro ciò che gli piace o meno e comprende il rapporto di causa-effetto. In questa fase, dunque, inizierà a fare scelte più autonome anche nei confronti degli alimenti e non sempre sarà attratto da quelli più adeguati ai suoi fabbisogni nutrizionali. Alle mamme non rimane allora che offrirgli le soluzioni alimentari più corrette a lui, interpretando però quello che è il suo gusto e rispettando i suoi ritmi.

Alimentazione dopo lo svezzamento: I nutrienti nella giuste proporzioni
E’ anzitutto importante ricordare che in questa fascia d’età la crescita rallenta e l’appetito del bambino può diminuire. Non dobbiamo allarmarci o preoccuparci, si tratta di un evento del tutto normale; è quindi importante non farsi prendere dall’ansia, che inveitabilmente rischiamo di trasmettere al nostro piccolo tesoro instaurando inutili tensioni al momento dei pasti. A questa età, poi, cambia anche il fabbisogno dei nutrienti: ora infatti il bambino inizia ad avere un maggiore bisogno di carboidrati a discapito della quota di grassi, che dovrà diminuire di conseguenza. Da uno a tre anni, quindi, i carboidrati devono rappresentare il 50% della dieta, mentre ai lipidi è riservato solo un 35%, che scende al 30% man mano che il piccolo cresce. Per quanto riguarda le proteine, il consumo si assesta intorno al 10% giornaliero. C’è, poi, il discorso del latte. Infatti, il bimbo passerà dal biberon alla tazza e può accadere che beva meno latte. Come comportarsi? E’ molto importante che il bambino impari ad associare almeno la prima colazione col latte e quindi vale la pena di riproporglielo di tanto in tanto ma, soprattutto, fargli vedere mamma e papà bere spesso e con piacere, per stimolare il processo di imitazione.

Durante la giornata i pasti vanno suddivisi in questo modo:
colazione 20% del suo fabbisogno quotidiano
spuntino 10%
pranzo 35%
spuntino 10%
cena 25%

Quali alimenti offrire al bambino dopo lo svezzamento
Oltre al latte, bisogna dare circa 50 grammi al giorno di carne o pesce, preferibilmente cotto a vapore o sotto vuoto, tagliato a pezzettini. I legumi vanno serviti tre volte a settimana associati ai cereali: riso, farro,orzo, quinoa o pasta integrale, mentre la frutta va proposta tutti i giorni, è sicuramente da preferire la frutta fresca e matura sia a colazione sia a merenda. Anche le verdure devono essere consumate tutti i giorni sia a pranzo sia a cena scegliendo tra carote, spinaci, insalata, pomodori, zucchine, fagiolini, sedano, asparagi, cavolfiori, carciofi. Vanno, invece, evitati i cibi fritti, gli eccessi di dolci, i piatti a base di salsa piccante, la frutta secca difficile da masticare, sughi elaborati, caffè, bevande alcoliche, gli insaccati, pieni di conservanti, dolciumi, patatine, merendine industriali, cioccolato soprattutto quello bianco, biscotti, caramelle, torrone, snack salati, burro, margarina, sugna. Se possibile limitare l’uso di pesce e carne in scatola.

Per finire, ricordiamo tre consigli sempre molto utili per una sana e corretta alimentazione post svezzamento:

•dedicare il giusto tempo al pasto: la fretta impedisce al bambino di gustare ciò che mangia, lo innervosisce;
•spegnere la tv quando si mangia: la televisione cattura l’attenzione del bambino, che di conseguenza tenderà a mangiare in modo distratto e inconsapevole;
•Uno stile di vita sano poggia su due pilastri: alimentazione corretta e attività fisica. La sedentarietà, al pari di una dieta non equilibrata, è tra le cause del preoccupante aumento dell’obesità infantile.

Registrati o Accedi

Lascia un commento