Non è sufficiente dormire il giusto numero di ore: è anche essenziale andare a letto presto. Solo così è possibile mantenere una buona salute, buone capacità mnemoniche e, soprattutto, il giusto peso. Secondo una ricerca presentata alla conferenza dell’Australian Sleep Association appena conclusa a Sydney, i bambini nella fascia di età delle scuole elementari che vanno a dormire dopo le 21.30, aumentano di peso più di chi va a letto attorno alle 19,00
I ricercatori della James Cook University e dell’University of Queensland hanno analizzato i dati di 1250 bambini tra i cinque e gli otto anni all’inizio di uno studio longitudinale, i ragazzi sono stati seguiti lungo un arco di tempo di quattro anni. Secondo i responsabili dello studio, è importante notare che i risultati non variano in base al numero di ore riservate al sonno, dato che i bambini che andavano a dormire tardi raggiungevano una media di 9,5 ore si sonno, una durata raccomandata per la loro età dalla Sleep Health Foundation. La maggior parte delle ricerche riguarda la durata del sonno, ma sono poche quelle che si occupano di quando il sonno inizia. Un fattore di rischio, quello di andare a dormire tardi la sera, osserva la studiosa, necessita di ulteriori studi ma è un fatto che andare a dormire prima la sera si guadagna in benessere.
Durante le fasi di sonno profondo viene rilasciata la leptina, uno dei neuromodulatori con il compito di regolare il senso della sazietà in fase di veglia. Da svegli, invece, viene prodotto un altro neuromodulatore: la grelina, sostanza che fa aumentare l’appetito. Di conseguenza, chi dorme poco avverte maggiormente la sensazione della fame e ha maggiori difficoltà a resistere all’impulso del cibo. Chi dorme bene, invece, ha un appetito più regolare e un rapporto con il cibo più equilibrato. Dormire poco e male aumenta quindi, in età più adulta, il rischio di sovrappeso, fattore di rischio a sua volta per disturbi cardiovascolari e diabete. Per questa ragione è essenziale correre ai ripari subito, abituando i bambini ad andare letto a un’ora corretta, non oltre le 21.30 evitando, inoltre, di addormentarsi con lo smartphone o dopo aver visto alla televisione programmi non adatti, che possono agitare. Il miglior modo per prendere sonno è una lettura adatta alla loro età, oppure ascoltando musica rilassante, da bambino oppure sinfonie classiche, o, ancora, suoni della natura.
Il rischio del peso in eccesso è solo uno dei danni alla salute dovuti alla cattiva qualità del sonno. Sia il sonno Non-REM detto anche sonno profondo sia il sonno REM la fase ricca di sogni, svolgono un ruolo molto importante nei processi di apprendimento e memorizzazione. Durante il sonno Non-REM si consolidano le informazioni apprese durante la giornata, che vengono poi ulteriormente consolidate e rielaborate nel sonno REM. Un bambino privato di sonno è soggetto pertanto a cali di memoria, difficoltà di concentrazione e di apprendimento con conseguente scarsa resa durante la giornata. Anche l’umore ne può risentire e, di conseguenza, il rendimento a scuola e le relazioni con gli amici. Depressione e insonnia sono collegate, come se una fosse la conseguenza dell’altra. Alla base c’è uno squilibrio nei livelli di serotonina, neurotrasmettitore che regola sia il tono dell’umore sia il ritmo sonno-veglia ed è responsabile soprattutto delle fasi di sonno profondo. Chi è soggetto a insonnia corre un rischio maggiore di ammalarsi di depressione, perché se gli squilibri serotoninergici responsabili dell’insonnia non vengono affrontati il tono dell’umore ne risente.
Giorgia Andretti