A volte il freddo non basta: ecco le regole di igiene da seguire per evitare rischi nella
conservazione dei cibi
Un frigo stracolmo rischia di trasformarsi in una vera bomba batteriologica. Se la visione del cibo potrebbe evocare
sensazioni di rassicurante sazietà, ciò che avviene agli alimenti, se lo spazio si restringe, può non renderci così rilassati. Lo hanno dichiarato
chiaramente eminenti esperti di alimentazione riuniti a Napoli in occasione del I Congresso nazionale “G.Randazzo” su “Alimenti e
apparato digerente: la ricerca, il profitto, l’etica e la salute” promosso dalla II Università del capoluogo campano.
Se il
frigo viene riempito a dismisura, ponendo a brevissima distanza carne, formaggi e verdure, l’aria non circola bene, si creano zone a temperature
diverse e si favorisce la moltiplicazione dei germi. E la situazione si prospetta ancora più rischiosa se si considerano i consumi alimentari dei nostri
connazionali. Secondo gli ultimi dati disponibili, le famiglie italiane spendono per l’alimentazione 197mila miliardi, il 26% in più rispetto a 10
anni fa. Ogni mese questa voce del bilancio familiare fa segnare una cifra, in media , di 777mila lire, con il Sud che preferisce consumare pesce,
pasta, carne ovina e poca frutta e verdura, e i settentrionali che invece si rivelano grandi consumatori di riso, salumi, burro, latte e formaggi
stagionati.
Ma quali precauzioni occorre adottare per stivare correttamente tutte queste bontà nel nostro frigo? Le regole sono piuttosto
semplici e di facile attuazione:
frequentemente consumate crude.
cotte dopo che hanno stazionato in frigo per diversi giorni.
fresche.
frigorifero.
oltre 50mila italiani sono preda di crampi e nausea causati da disturbi del tratto gastrointestinale e se nell’82% dei casi tali sintomi sono
imputabili alla crescente abitudine di consumare i pasti fuori casa, nel 16% dei casi sono proprio le pietanze preparate tra le mura domestiche a
determinare le infezioni.
Giancarlo Strocchia