I racconti del nostro Risorgimento

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I racconti del nostro Risorgimento

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Lo sventolio festoso del tricolore su balconi e finestre stimola nei nostri bambini la richiesta del perché. Sono tanti gli editori che ci aiutano a chiarire il compleanno della nostra Italia.

Per l’evento dell’anno, il 150mo anniversario dell’Unità d’Italia, molte case editrici hanno proposto testi dedicati ai giovani cittadini italiani. Per rispondere alle loro tante curiosità, per raccontare chi furono coloro – uomini e donne – che hanno contribuito, anche a costo della vita, alla creazione della nostra nazione.

Partiamo con la ristampa di Bompiani di Storia dei Mille narrata ai giovinetti (consigliato dagli 11 anni, pp. 228, € 720) scritto nel 1904 da Giuseppe Cesare Abba che, da giovane garibaldino, visse in prima persona l’evento. Il testo, composto con toni celebrativi ed enfatici, ripercorre l’avventura di Garibaldi e dei suoi uomini analizzandone il contesto culturale e politico in cui si formò la spedizione. Cavour, Mazzini, il desiderio dell’Unità d’Italia, e poi la Sicilia, la regione dove per prima poteva affermarsi il grande sogno risorgimentale di un popolo finalmente unito, sono gli elementi attorno ai quali Abba costruisce la sua partecipata narrazione: di un viaggio, di una traversata, di un sogno che si realizza e che centocinquant’anni dopo è quanto mai utile far riascoltare, anche e soprattutto ai ragazzi di oggi.
Per l’Accademia di Santa Cecilia-Collana “I Gusci”, Janna Carioli ha curato Il tamburino di Garibaldi (consigliato dai 10 anni, pp. 95, € 14 euro), con illustrazioni di Alberto Rebori. Racconta l’amicizia tra Elìa, scugnizzo ebreo di 12 anni e Lorenzo, tamburino di Garibaldi, figlio di Ciceruacchio, il popolano che si è unito ai volontari che seguono le truppe garibaldine alla volta di Venezia. I due giovanissimi si accodano ai soldati delle camicie rosse, ma è in modo diverso che comprenderanno gli storici avvenimenti che si trovano a vivere.
L’Unità d’Italia di Stefano Varanelli per Giunti Junior(dagli 8 anni, pp.128 ill., € 5,52) ripercorre il lungo e faticoso cammino che portò all’unità del nostro paese, concentrandosi su un arco temporale che va dal 1796 al 1861. Suggestivamente parte quindi dal primo sventolio del tricolore fino alla proclamazione del regno nel 1861, con in più un riferimento al completamento dell’Unificazione nazionale con la III guerra d’indipendenza e la Prima Guerra Mondiale. Chiude il volume un capitolo finale su come e quanto i lontani eventi risorgimentali influenzino ancora l’Italia (e gli italiani) di oggi.
Tante curiosità, indovinelli, aneddoti, divertenti vignette e importanti citazioni nel Rumoroso Risorgimento che Chiara Giunta propone per Salani Editore (dai 9 anni, pp.139 ill. € 8). Racconta tutti i dettagli della stupefacente storia dell’incredibile Unità d’Italia, dal cavilloso Cavour al gagliardo Garibaldi. Sapevate che nel crudele carcere dello Spielberg gli impavidi patrioti lavoravano a maglia? Il mitico e metodico Mazzini amava i trucchi e i travestimenti? I Mille furono mille più… una? Un testo che risponde alla curiose domande dei piccoli, prima fra tutti: perché la bandiera italiana è così?

Risorgimento in rosa
Finora abbiamo parlato sono di uomini, ma a contribuire l’impresa dell’Unità d’Italia ci sono state anche molte donne. La più famosa è certamente Ana Maria de Jesus Riberio da Silva, o semplicemente Anita, la compagna di Garibaldi figlia di un povero mandriano, nata in Brasile nel 1821 e morta in Italia nel 1841 (nel corso di uno scontro con gli austriaci). Racconta la sua leggendaria storia Lia Celi in Anita Garibaldi. Sirene per Einaudi Ragazzi (consigliato dai 9 anni, pp. 78 Ill., € 6,80). Non era certo considerata la classica “ragazza perbene”, perché era capace di prendere a schiaffi un corteggiatore prepotente, perché sapeva caricare un fucile, perché si era innamorata di un straniero povero in canna, anche se biondo e affascinante, e lo seguì all’altra parte del mondo: ma è diventata l’eroina dei due mondi. Sapeva anche domare i cavalli, anzi. Si racconta che sia stata proprio Anita ad insegnare a Garibaldi (che lei chiamava affettuosamente Josè) ad andare a cavallo.
Infine la storia di una donna che era ancora una bambina quando, travestita da maschio, seguirà il padre nell’impresa dei Mille. Lia Levi ci racconta di Un garibaldino di nome Chiara. 1861, Mondadori editore (consigliato dagli 8 anni, pp. 144, € 6). Garibaldi ha deciso di sbarcare in Sicilia per farla diventare parte del Regno d’Italia seguito da suo fedele capitano Ettore Sartori. Ma che ne sarà di Chiara, la figlia undicenne del capitano orfana di madre? Niente paura, Chiara, travestita da maschio, seguirà suo padre nell’impresa dei Mille. Il testo è corredato da una scheda storica curata dallo scrittore e giornalista Luciano Tas.

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Marina Zenobio

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