

Vacanze al mare, al lago, vicino a un fiume significano clima fresco, divertimento e possibilità di provare anche qualche sport nuovo. Oggi le possibilità per i bambini sono tante perché località di villeggiatura e stabilimenti balneari ampliano sempre di più l’offerta. È quindi bello permettere ai propri bambini di misurarsi con nuove attività sportive. Attenzione però: è essenziale permettere loro di decidere se provare un nuovo sport, senza imporre mai nulla. Inoltre, è bene ricordare che un bambino deve essere in buona salute e che ci si deve sempre affidare a istruttori qualificati, senza improvvisazioni.
Il nuoto è lo sport estivo per eccellenza, anche se può essere praticato tutto l’anno. Poiché negli ultimi mesi le piscine sono state chiuse a causa del Covid-19, è bene approfittare della vicinanza all’acqua per far praticare ai bambini un po’ di bracciate, a dorso, stile libero, delfino o anche solo per prendere confidenza con l’acqua. Stiamo parlando di un corso vero e proprio, con un insegnante che tenga un corso almeno un paio di volte alla settimana. Il nuoto è lo sport più completo, allenando l’intera muscolatura di tutto il corpo, correggendo eventuali difetti della colonna vertebrale, migliorando la capacità respiratoria e polmonare, senza esporre al rischio di impatti e cadute. Per i piccoli che hanno scarsa confidenza con l’acqua, è opportuno scegliere fondali bassi e sicuri.
Sup significa Standing up paddle ed è una sorta di canoa che però si pratica stando in piedi su una tavola simile a quella del surf, ma più spessa, lunga e che galleggi con una buona stabilità. Nel frattempo, con un remo, ci si spinge in avanti. È uno sport proposto solo dove l’acqua è molto calma e, nel caso dei bambini, poco profonda. Devono essere osservate misure di sicurezza, come indossare un giubbotto salvagente e spostarsi solo in luoghi dove non ci sono persone o imbarcazioni. Inoltre ci deve essere una discreta confidenza con l’acqua da parte del bambino, perché un tuffo in acqua deve essere messo in conto. Inoltre il ragazzino deve aver maturato un buon senso dell’equilibrio per restare in piedi sulla tavola. Per il resto il Sup è un’attività divertente, che allena soprattutto i muscoli delle gambe e delle braccia e che permette di godere del paesaggio acquatico da un punto di vista inedito.
Immergersi sotto il livello dell’acqua per scoprire le meraviglie che i fondali del mare, ma anche del lago dischiudono ai nostri occhi: un’esperienza unica che anche i bambini possono fare, a patto di seguire alcune precauzioni. In primo luogo, le immersioni, sub o diving come sono anche definite, sono sconsigliate ai bambini con problemi di asma, di diabete, soggetti a crisi epilettiche, oppure che soffrono di disturbi dell’attenzione o dello spettro autistico. Si tratta infatti di una attività in un ambiente particolare, che richiede salute fisica oltre alla concentrazione, quindi non è corretto esporre al rischio un bambino. Altri requisiti sono le buone capacità natatorie, una certa maturità e padronanza di sé stessi e l’aver compiuto otto anni. A questo punto, se il bambino è convinto di provare, non restare che affidarsi a una scuola qualificata in diving per bambini, che proponga immersioni in apnea o con le bombole. È fondamentale non improvvisare mai e rivolgersi solo a istruttori esperti.
Su una tavola, in piedi tra le onde: il surf, se piace, è adrenalina pura. Se il bambino chiede ai genitori di provare, il discorso è sempre lo stesso: affidarsi a una scuola qualificata ed esperta nell’insegnare surf ai bambini. Secondo gli esperti, è possibile iniziare a stare in piedi sulla tavola a partire dai quattro anni, ma è solo dopo i sette-otto anni che i bambini acquisiscono un buon senso dell’equilibrio e della coordinazione motoria, ingredienti essenziali per mantenere stabilità sulla tavola. Un bambino ovviamente deve essere anche un buon nuotatore perché soprattutto all’inizio si cade spesso in acqua. Inoltre ci deve essere una dose di padronanza di sé stessi e si deve essere in grado di gestire le frustrazioni. Per quanto riguarda il winsurf, ossia il surf su tavola con vela spinta dal vento, le raccomandazioni sono le stesse, con in più la necessità di avere una buona forza muscolare nelle braccia per gestire la vela. Più prudenza con il kitesurf, ossia la tavola da surf collegata a una sorta di aquilone. È divertente e spettacolare, ma si può iniziare solo dopo i quattordici anni.
Sahalima Giovannini
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