

Riconoscere a livello regionale la fibromialgia come – patologia progressiva e invalidante. È l’obiettivo di una proposta di legge depositata pochi giorni fa in Consiglio regionale dal gruppo Lega Vallée d’Aosta. La proposta ha l’obiettivo di favorire, per le persone colpite da questo disagio fisico, l’accesso ai servizi e alle prestazioni erogate dal servizio sanitario regionale, oltre che promuovere la conoscenza della problematica tra i medici e la popolazione, favorire la prevenzione delle complicanze, la diagnosi e la qualità delle cure. Inoltre sarà il punto di partenza per adottare i provvedimenti finalizzati all’esenzione, per i residenti della Regione, al costo dei farmaci e delle prestazioni erogabili per i malati, individuando anche trattamenti di medicina integrata volti a formulare studi clinici per alleviare i sintomi.
La fibromialgia, o sindrome fibromialgica, una forma di dolore cronico che riguarda i muscoli, i tendini e i legamenti, colpisce quasi esclusivamente il sesso femminile, nell’età compresa tra 15 e 45 anni. Nel nostro paese ne sono soggette oltre un milione e mezzo di persone. Le cause non sono definite, ma lo stress e la fatica sono un fattore scatenante o peggiorativo. Il dolore si manifesta in tutto il corpo, iniziando solitamente da una sede ben precisa, come per esempio, il collo e le spalle. Quindi si diffonde in altre zone del corpo. Oltre al dolore, si avverte sensazione di bruciore, rigidità nel compiere i movimenti, contrattura muscolare e tensione diffusa un po’ ovunque. Oltre a questi sintomi che riguardano specificamente i muscoli, chi è soggetto a fibromialgia avverte spesso anche un senso di malessere generale. Il dolore non permette a una persona di riposare bene, anche perché durante la notte compaiono spesso fastidiosi crampi. Spesso al mattino ci si sveglia con una sensazione di stanchezza e di gonfiore a gambe e braccia.
Individuare la fibromialgia non è semplice e spesso il malato vaga da uno specialista all’altro prima di arrivare alla definizione del disturbo. È necessario un buon clinico che riesca a individuare i tender points, aree dolenti ben precise che si trovano su entrambi i lati del corpo, localizzati soprattutto nelle zone di nuca, collo, spalle, glutei e parte bassa della schiena, gomiti e ginocchia. Questi punti non sono dolenti in condizioni normali, ma se vengono sottoposti alla pressione, provocano alla persona una intensa sensazione di dolore. In particolare viene usato uno strumento capace di esercitare in corrispondenza di ciascun punto una pressione equivalente a un peso di quattro chilogrammi. Se almeno undici dei diciotto punti risultano dolenti, è probabile che si tratti proprio di fibromialgia. Gli esami del sangue, le radiografie sono utili soprattutto per escludere altri problemi, come artrite o disturbi della tiroide, in effetti nessuna alterazione è evidente in nessun distretto del corpo o organo.
Sono utili i farmaci che alleviano il dolore ai muscoli, come quelli a base di ibuprofene, acido acetilsalicilico, paracetamolo. Per favorire il rilassamento muscolare, ridurre le contratture e riposare bene, è possibile ricorrere a farmaci che, a dosaggi più alti, si utilizzano nel trattamento della depressione. Questi farmaci appartengono tutti alla classe degli antidepressivi: amitriptilina, paroxetina, fluoxetina oltre ai farmaci miorilassanti, che inducono cioè il rilassamento dei muscoli. Praticare regolarmente un po’ di esercizio fisico è un buon metodo per favorire la distensione muscolare e dei rispettivi tendini. Lo sport, inoltre, favorisce la liberazione delle endorfine, responsabili del benessere, alfine di aumentare la resistenza al dolore. Tutto quanto sopra esposto è utile a contrastare il senso di indolenzimento che deriva dalla fibromialgia.
Lina Rossi
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