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Le “fontanelle” senza… acqua

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E’ il nome delle sottili membrane che uniscono le ossa del cranio di un neonato. Quelle fossette spaventano i genitori, ma nell’arco di un ventina di mesi tutto torna “normale”.

Alla nascita le ossa del cranio del neonato non si sono ancora saldate ma sono tenute insieme da tessuto fibroso che prende il nome di fontanelle. Si chiamano così i piccoli spazi a losanga coperti di cartilagine che saldano fra loro le ossa craniche del neonato. Le fontanelle sono quattro: due laterali; una posteriore situata tra l’osso occipitale e le due ossa parietali di circa 1 cm, che si chiude molto in fretta, entro il quarto mese; e una, la più ampia (circa 5 cm), anteriore, appena sopra la fronte, che in genere si salda entro l’anno e mezzo di vita. Ma quelli indicati sono tempi generici, perché in realtà non tutti i piccoli hanno gli stessi tempi di sviluppo.
Nell’adulto sono tutte rigide e ossee, nel piccino invece conservano a lungo una certa elasticità facendo sì che la testolina sia più flessibile e più delicata di quella di un adulto. Per questo motivo la testa di un neonato genera molta apprensione nelle mamme alle prime armi. Si tende infatti a iperproteggerla, ma questi timori sono ingiustificati, perché nonostante l’apparente fragilità, le fontanelle sono più resistenti di quanto possano sembrare. Non abbiate timore di toccarle, lavando la testina o accarezzandolo. Evitate però di premere.

A cosa servono
Le fontanelle sono utili per rendere più elastica la testa del nascituro al momento del parto, facendola “modellare” per adattarsi al canale da parto. Questo facilita la nascita: nello sforzo dell’uscita le ossa della testa si accavallano senza alcun danno per il cervello.

Le fontanelle permettono alla scatola cranica di continuare a crescere seguendo lo sviluppo del cervello. Quest’ultimo infatti nel primo anno di vita raddoppia di peso e anche le ossa che lo proteggono diventano decisamente più grandi, facendo in modo che la circonferenza cranica passi in media da 35 a 48 cm di diametro. Dopo i primi dodici mesi la crescita della testa rallenta a tal punto che per raggiungere le dimensioni finali (in media 58-60 cm) dovranno passare circa 20 anni.

I controlli
Durante il primo anno di vita il pediatra controlla la saldatura delle fontanelle e le dimensioni del cranio del bambino per rendersi conto se tutto procede bene. Potrebbe infatti verificarsi:

Microcefalia: le fontanelle si chiudono troppo precocemente (entro 4-5 mesi). Questa chiusura può essere dovuta a un problema ereditario che fa sì che il cranio rimanga piccolo e non consente al cervello di svilupparsi adeguatamente, ma con una operazione chirurgica si può dare al cranio e al cervello la possibilità di crescere. In altri casi dipende invece da fattori genetici, o da infezioni contratte dalla mamma in gravidanza e trasmesse al feto, che non permettono al cervello danneggiato di svilupparsi normalmente.

Chiusura troppo rallentata dovuta a Idrocefalia (presenza di liquido nel cranio). Può succedere che dopo il 18° mese la fontanella anteriore non si sia calcificata, per l’accumulo di molti liquidi all’interno e all’esterno del cervello, che porta a un aumento del volume del cranio superiore alla norma. In questi casi esiste un rimedio efficace per drenare il liquido all’esterno e diminuire così la pressione esercitata sul cervello, riportando tutto alla normalità.

Quando preoccuparsi
Se la fontanella appare infossata o gonfia non esitate a consultare un medico: può esserci un’infezione in corso o uno stato di disidratazione.

 

Angela Salini

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