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Dopo il parto… subito insieme

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La separazione precoce incide nel rapporto tra madre e neonato. Per questo nei reparti maternità, ove possibile, si dovrebbe usufruire della formula del rooming in.

Gli ospedali ideali per mamma (e papà) e bambino? Quelli che permettono il “rooming in”, quelli in cui il neonato può subito stare accanto ai genitori per stabilire un rapporto di intimità reciproco, favorire l’attaccamento e l’allattamento. Si tratta del recupero di un “antico” modo di vivere la maternità, sicuramente meno medicalizzato ma non meno assistito dal personale specializzato in cui il piccolo può stare vicino alla mamma da subito, proprio come succedeva un tempo. Oggi, in moltissimi reparti maternità in Italia è possibile usufruire del rooming in.

Tutti insieme … in una stanza
“Stare insieme in una stanza” è questo ilo significato della parola inglese “rooming in”. Nei reparti maternità in cui si pratica rooming in, la mamma e il bambino non vengono mai separati, a parte i brevi momenti dopo la nascita in cui il piccolo viene sottoposto ai normali controlli pediatrici. Per tutta la durata delle degenza nella struttura sanitaria, mamma e neonato possono stare insieme giorno e notte. Il rooming in si può seguire sia che ci sia stato parto naturale, sia che la mamma sia stata sottoposta ad un cesareo. Questo rapporto stretto stretto inizia subito dopo i controlli della nascita: mamma e bimbo vengono trasferiti nella loro stanza e, volendo, la donna può iniziare subito a occuparsi di suo figlio, così come suggerisce la filosofia del rooming in. È importante porgere immediatamente il seno al bimbo, anche se la montata lattea non si è ancora presentata, è infatti presente il colostro, un liquido giallastro ricco di sostanze nutritive indispensabili per il benessere del bambino nelle prime ore di vita. Nulla vieta alla neo mamma di dormire un po’, per riprendersi dalle fatiche del parto, ma può continuare a tenere accanto a sé il neonato nel suo lettino o addirittura nel proprio letto, per cullarlo e coccolarlo.

L’importanza di informarsi prima
Gli ospedali più moderni e attrezzati permettono un rooming in piena regola: le camere sono sufficientemente grandi per ospitare, oltre al letto della neomamma, anche l’occorrente per occuparsi del bambino: fasciatoio, pannolini, occorrente per il bagnetto, armadi per riporre i suoi abitini. Altri reparti di maternità, per motivi di spazio o di sovraffollamento, danno la possibilità alla donna di optare comunque per il rooming in, che deve però avvenire in una stanza da condividere con un’altra neomamma. Se si desidera usufruire del rooming in, quindi, è bene informarsi su quali siano le strutture ospedaliere e le cliniche attrezzate. Infatti, ancora oggi ospedali con ottimi reparti maternità, in cui molte donne scelgono di partorire, non dispongono di spazi sufficientemente ampi per permettere alla neomamma di stare in intimità con il proprio bambino ed eventualmente con il compagno. In questo caso, vale la pena di visionare altre possibilità, come le Case di maternità, che mettono a disposizione ambienti simili a quelli domestici e permettono quindi di effettuare in tutta tranquillità il rooming in. La scelta è bene condividerla anche con il ginecologo di fiducia.

I benefici per mamma e piccolo
Sono molte le ricerche che confermano i vantaggi dello stare insieme da subito dopo il parto per la mamma ed il neonato. Infatti viene rafforzato il legame e la conoscenza reciproca, migliorando il rapporto anche più avanti negli anni. Il bimbo è rassicurato dalla presenza costante della madre, dopo essere uscito dal suo ventre disorientato e spaurito. La vicinanza della mamma ha un effetto tranquillizzante e lo aiuta a regolarizzare prima il ritmo sonno – veglia, oltre a rafforzare il sistema immunitario del bambino, proteggendolo da disturbi di salute. Il piccolo impara a riconoscere la mamma e ad avere più fiducia in lei, quindi a rispondere meglio agli stimoli e a essere in generale più sveglio e attivo. Dal canto suo, la mamma impara ad allattare il figlio in tutta libertà, assecondando i ritmi e le esigenze del neonato e sicuramente rientra in casa da “esperta”. Trascorrere 24 ore su 24 con il bambino obbliga la neo mamma ad occuparsi di lui per ogni cosa ad iniziare dall’igiene intima al cambio oltre ovviamente al suo nutrimento. Vivendo da subito con il bambino, eventualmente anche con la compagnia del partner, si ha la possibilità di sperimentare la nuova vita a tre. In questo modo quando si torna a casa si è già piacevolmente … allenati alla presenza del bambino.

 

Giorgia Andretti

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