Tradizioni e rituali di buon augurio nel mondo in attesa del nuovo anno

L’albero di natale, le sue origini ed il culto nel mondo.
30 Novembre 2011
Lo sviluppo cognitivo di un bimbo passa attraverso un giocattolo sicuro
30 Novembre 2011

Tradizioni e rituali di buon augurio nel mondo in attesa del nuovo anno

Condividi sui social

Baciarsi sotto il vischio, indossare biancheria intima colorata, mangiare lenticchie o legumi o mangiare 12 chicchi di uva negli ultimi 12 secondi dell’anno, sono alcune usanze di uno dei periodi più attesi dell’anno.

Le origini dei festeggiamenti                                                                                                                                                                                                                I simboli del Capodanno hanno radici storiche molto antiche e radicate, ma tutte con lo stesso auspicio: portare fortuna al nuovo anno. Fu Giulio Cesare, nel 46 a.C. a creare il “calendario Giuliano” nel quale l’anno iniziava il primo gennaio. In quella data i Romani usavano invitare a pranzo gli amici e scambiarsi il dono di un vaso bianco con miele, datteri e fichi, il tutto accompagnato da ramoscelli d’alloro, detti strenne come augurio di fortuna e felicità. Il nome strenna derivava dal fatto che i rami venivano staccati da un boschetto della via sacra ad una dea di origine sabina: Strenia, apportatrice di fortuna e felicità. Il rito è rimasto fino ai nostri giorni, tanto è vero che uno dei riti più conosciuti in tutta Italia è mangiare la frutta secca. A mezzanotte il bacio sotto il vischio con la persona amata porterà amore per tutto l’anno. I Celti ritenevano che questa piantina fosse utile contro la sterilità. Anche l’usanza di vestire della biancheria intima rossa la sera di Capodanno rappresenta un modo per attirare i buoni auspici per il nuovo anno. Persino gli antichi romani lo indossavano per allontanare la paura nelle guerre.

Usi e costumi dal mondo                                                                                                                                                                                                                          Inizio d’anno insolito, apparentemente differente dal nostro ma con la stessa voglia di attivare i rituali di buon auspicio. Differenti nelle forme di celebrazione, ma simili nei significati. In Africa il Capodanno è un mix di tradizioni e di usanze. In Nigeria, le famiglie si riuniscono attorno agli anziani. Tutti i conoscenti sono invitati a partecipare alla cena del 24, la vigilia si lascia aperto l’uscio di casa per far sì che chiunque si senta il benvenuto. La tradizione vuole scambi di regali, spesso consistenti in cibi sia crudi sia cotti ed indumenti, specialmente per i bambini. Nei giorni che precedono il 25 le ragazze vanno di casa in casa, ballando e cantando. Da quel giorno in poi sono gli uomini a esibirsi lungo le strade con i volti coperti da grosse maschere di legno. In Asia, tutte le civiltà celebrano la nascita delle proprie divinità e il ciclico rinnovarsi del tempo. La festa più importante in Cina è il Capodanno, che cade intorno al 28 gennaio del calendario solare. La festa si protrae per una settimana, con fuochi, scambi di doni e riti propiziatori coinvolgendo soprattutto i bambini. Loro usano mettere sotto il cuscino un sacchettino rosso per affidare al nuovo anno i migliori propositi. In Giappone, prima della mezzanotte del 31 dicembre, si beve il sakè e si ascoltano i 108 colpi di gong ad annunciare l’arrivo del nuovo anno. La tradizione vuole l’ascolto del gong finalizzata alla purificazione dei peccati commessi nell’anno appena trascorso. Nell’America Latina troviamo tradizioni indigene o importate dall’America. In Messico il Natale è anticipato di nove giorni “las navidades”. In queste giornate, che rappresentano la gravidanza di Maria, in ogni casa vengono allestite le “pifiatas”, grosse pentole di coccio rivestite di carta stagnola colorata e riempite di frutta di stagione, confetti e pezzi di canna da zucchero. I bambini preparano piccole pifiatas, avvolgendo con della carta un palloncino gonfiato e spennellando poi con farina e acqua: a questo punto, si buca il palloncino e si decora la sfera rimasta. In Spagna tutti escono di casa e si radunano nelle grandi piazze delle città. Gli ultimi dodici secondi dell’anno, vengono ben scanditi dai rintocchi delle campane ed in contemporanea, devono essere mangiati 12 chicchi di uva, in questo modo l’anno passato viene totalmente mangiato e digerito.

Allo scoccare della mezzanotte                                                                                                                                                                                                     Mangiare lenticchie allo scoccare della mezzanotte, i legumi misti come usano gli americani o bere il latte di renna come in Lapponia sono tradizioni benauguranti e le origini si perdono nella notte dei tempi. Sono comunque tutte usanze propiziatorie all’abbondanza ed alla ricchezza. I “botti” di Capodanno hanno lo scopo di allontanare le forze del male e gli spiriti maligni che si scatenano nel momento di passaggio dal vecchio al nuovo anno. L’usanza di lanciare i cocci a mezzanotte è invece uno dei riti più caratteristici per l’eliminazione del male, fisico e morale accumulato nell’anno. Questa tradizione è diffusa in diverse parti d’Italia ed è ancora viva in città dove è molto sentita la scaramanzia. In qualunque parte del mondo ci troviamo, facciamo del nostro meglio per dare il benvenuto al nuovo anno, in compagnia dei nostri affetti più cari e con l’usanza del posto in cui ci troviamo.

Sonia Chiappetta

Registrati o Accedi

Comments are closed.