Era scomparsa, ma è tornata. Grazie ai centri di riproduzione, aree verdi aperte alle visite
Anche i più piccoli ormai sanno che non porta i bambini, ma certamente, come molte altre specie, la cicogna bianca è un importante indicatore biologico. Era scomparsa dall’Italia fin dal 1700 ed è tornata finalmente da pochi anni grazie all’iniziativa dei centri Lipu. E’ la cicogna delle fiabe e delle leggende, simbolo di prosperità e fortuna. Abituata a vivere nell’ambiente costruito dall’uomo, abitava sui comignoli delle case e sui campanili e lì deponeva le uova. E’ di grandi dimensioni, di colore bianco ed ha un lungo becco giallo. Come molti uccelli migratori ha una vita avventurosa poiché deve affrontare tutte le difficoltà connesse al viaggio, le tempeste, la siccità e deve superare il Sahara ed il Mediterraneo.
Le ragioni della sua scomparsa
Le difficoltà maggiori, tuttavia, sono proprio quelle causate dall’uomo che ha distrutto o trasformato il suo habitat naturale. In Italia, infatti, nonostante le cicogne siano protette dalla legge, restano talvolta vittime delle trappole dei bracconieri, mentre in Africa vengono utilizzate come cibo. Dal momento che si tratta di un animale che si adatta al paesaggio antropizzato ed ha imparato a nidificare sui tralicci dell’alta tensione, accade che siano folgorate dai cavi elettrici. La bonifica delle paludi e la conversione di un ambiente come la savana in aree agricole ha ridotto l’area in cui usavano trascorrere l’inverno e, conseguentemente, la possibilità di trovare insetti, anfibi, rettili e roditori di cui cibarsi, animali che non di rado avvelenati dai pesticidi, finiscono con l’uccidere anche i loro predatori.
I centri di ripopolamento
Diversi sono in Italia i centri di ripopolamento delle cicogne, in gran parte gestiti dalla Lipu, la Lega Italia Protezione Uccelli. Si tratta di oasi, in cui gli habitat originari di questa specie sono preservati dalla distruzione ma, soprattutto, di luoghi in cui sono state create delle strutture di accoglienza in grado di favorirne la riproduzione e, successivamente, di invogliarli a tornare.
Le cicogne, infatti, solitamente si riproducono in libertà, ma capita che alcuni piccoli più deboli vengano allevati in voliera e poi liberati. Gli esemplari che si trovano in questi centri, pur essendo liberi, hanno perso l’istinto migratorio, per cui solo i loro piccoli voleranno in Africa per l’inverno per poi tornare, grazie all’istinto, nei luoghi in cui sono nati. Obiettivo del progetto di ripopolamento è la possibilità, una volta che la colonia sia sufficientemente ampia, di liberare i piccoli allevati in voliera. Che questo ed altri centri siano luoghi del tutto confortevoli per questi uccelli è confermato dal fatto che le cicogne selvatiche vi si fermano, attratte dal quelle del centro, formando delle coppie miste.
Per vedere da vicino le nuove famiglie
Recarsi in un centro con i bambini non equivale ad andare in uno zoo, ma offre la possibilità di vedere questi uccelli nel loro ambiente naturale e, di conseguenza, scoprire l’intero ecosistema in cui è inserita la specie. Tra i centri di ripopolamento il primo in Italia è stato quello di Racconigi, in provincia di Cuneo, che esiste dal 1985 e che ha inaugurato la sua attività con 10 esemplari provenienti dal Centro svizzero di Altreu. Chi desidera trascorrervi l’intera giornata può approfittare di un’area per i pic-nic gratuita ed aperta al pubblico in visita. L’oasi ha un’estensione di circa 60.000 mq ed è percorribile con passeggiate lungo i sentieri natura, coadiuvati da un sistema di pannelli didattici, per oltre 1 km. Lungo il percorso si trovano laghi, laghetti, stagni e capanne di osservazione. Sono previsti corsi di birdwatching, di cui ad ottobre sarà celebrata la giornata mondiale, per il riconoscimento delle varie specie presenti, tra cui l’anatra dal becco blu . In questo periodo, oltre ai piccoli nati tra marzo ed aprile, che sono già in grado di volare e sono pronti per la loro migrazione in Africa, sarà possibile osservare un raro uccello proveniente dal centro Africa, la Pavoncella arenata africana, che vive nelle zone umide. Oltre all’osservazione dei volatili in questo centro si svolgono altre attività educative rivolte alle scuole: in particolare, in primavera è possibile imparare come costruire e collocare un nido.
Per informazioni: 0172/83.457
Tutti gli indirizzi utili
Nel Parco Lombardo della Valle del Ticino, sulla riva destra del fiume si trova il Centro cicogne di Cascina Venara (Pavia ). Il parco, oltre alla visione delle cicogne, offre la possibilità di effettuare osservazioni notturne dei pianeti, week-end a cavallo ed attività per bambini.
Per informazioni: 338/63.20.82.30.
Nei pressi di Treviso, all’interno del Parco regionale del Sile, sorge il Centro Cicogne di Silea (Treviso), dove si possono avvistare oltre 80 specie di volatili, tra cui la cicogna nera, il falco pecchiaiolo, gli aironi ed il martin pescatore. Le cicogne sono accudite in cinque voliere, sono previste attività didattiche ed il centro è accessibile ai portatori di handicap.
Per informazioni: 0422/91.99.26.
Infine, segnaliamo il Centro Visite di Castiglione d’Adda (Lodi), presso la riserva naturale “Adda Morta, Lanca della Rotta” (tel. 0371-45081), ed il Centro Carapax per le tartarughe, presso Massa Marittima in provincia di Grosseto.
Per informazioni: www.carapax.org
In Rete:
Lega Italiana Protezione Uccelli
Elena Paloscia