Come e quando chiedere il risarcimento danni per i disservizi in vacanza

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Come e quando chiedere il risarcimento danni per i disservizi in vacanza

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Quando qualcosa non corrisponde ai nostri desideri è una delusione, ma quando questo succede in vacanza si può vivere un vero, piccolo dramma. Sì, perché la vacanza è il periodo più atteso di tutto l’anno: non si vede l’ora di trascorrere con i propri bambini un periodo, finalmente abbastanza prolungato, di relax e divertimento insieme. Non sempre, però, le cose vanno come le si era immaginate: la villetta sul mare in realtà richiede l’automobile per raggiungere la spiaggia, lo spazioso appartamento si rivela un monolocale. Per non parlare dei disagi oggettivi, come l’essere costretti a spese extra non dichiarate al momento degli accordi iniziali, o addirittura lo smarrimento dei bagagli durante il viaggio aereo. Non è detto, però, che si sia obbligati a tacere e a subire le conseguenze di disagi o di accordi poco sinceri. Anche nel momento del rientro è possibile fare qualcosa per essere risarciti.

Una vacanza diversa da come la si aspettava
Quando si giunge in un luogo di vacanza, non è detto che il posto piaccia immediatamente alla prima impressione: è quasi sempre necessaria qualche ora per ambientarsi e spesso è sufficiente per scoprire che il luogo non è esattamente identico a come lo si era immaginato, ma è comunque grazioso e la sistemazione è confortevole. Diverso è se, invece, la sistemazione è oggettivamente diversa da come era stata descritta dal dèpliant, dal sito internet o dall’agenzia di viaggi. Se, per esempio, il piccolo e romantico hotel si rivela una struttura abitata soprattutto da famiglie con bambini al seguito, oppure se la struttura silenziosa è nei pressi di un locale notturno dove la musica è dal vivo, il cliente ha tutto il diritto di mostrarsi arrabbiato e deluso. Per poter protestare, però, le ingiustizie devono essere riscontrabili oggettivamente: è un esempio di questo il conto finale molto distante dal preventivo, oppure spese extra, per esempio per pulizia, cambio biancheria, presenza di animali che non compaiono nella descrizione dell’appartamento o della stanza.

Subito una lettera per chiedere il rimborso
Il soggiorno deve svolgersi esattamente come previsto in fase di prenotazione, avvertono le associazioni dei consumatori. Ogni modifica del programma o della sistemazione alberghiera legittimano il consumatore al rimborso del prezzo per la prestazione non goduta oltre al risarcimento del danno. Una prima protesta andrebbe avanzata direttamente sul posto, presso la struttura alberghiera o l’organizzatore del viaggio: questo è possibile, per esempio, se il cliente aveva prenotato una stanza con vista mare e questa caratteristica è presente per iscritto nel contratto e invece se ne è trovata una diversa. È poi possibile spedire una lettera di reclamo con richiesta di rimborso all’agenzia di viaggio, al tour operator o alla Società che gestisce la struttura stessa. Gli eventuali disagi devono essere documentati da fotografie, dichiarazioni sottoscritte da altri turisti e fatture di spesa, se avvenute, indispensabili per ottenere dal Giudice il risarcimento dei danni. Si hanno 10 giorni lavorativi di tempo per inviare la lettera, che dovrebbe anche essere inviata, per conoscenza, anche a una associazione di consumatori, a garanzia che i propri diritti siano davvero tutelati.

Cosa fare se è stato smarrito il bagaglio
In estate sono molto frequenti le situazioni di bagagli smarriti o consegnati in ritardo. È bene però sapere che in caso di perdita, danneggiamento, ritardo alla consegna del bagaglio registrato, ovvero imbarcato da parte di una compagnia aerea, il consumatore ha diritto ad un risarcimento fino a 1.220 euro. È possibile sporgere reclamo nei confronti della compagnia aerea entro 7 giorni lavorativi dalla consegna del bagaglio; infine avrà 2 anni di tempo per rivolgersi al giudice. È bene tenere presente che molte compagnie non risarciscono oggetti preziosi, denaro e documenti personali importanti trasportati in valigia. Si deve quindi leggere nel regolamento di ciascuna compagnia aerea, presente anche nel sito internet, prima di procedere alla richiesta di rimborso.
Giorgia Andretti

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