La sensibilità di una bambina e il contributo di una gallina in soccorso di una famiglia bisognosa
Dopo molti anni vissuti in città, i genitori di Giada decisero di trasferirsi in campagna, dove avevano acquistato una bella fattoria. Nel nuovo ambiente Giada ebbe modo di conoscere molte cose nuove, oltre ad apprezzare la tranquillità e l’aria pura. La bambina iniziò a fare nuove amicizie ma la distanza con le altre abitazioni non le consentiva di frequentare spesso i suoi nuovi compagni di gioco.
Ma la vera passione di Giada divennero gli animali che abitavano la fattoria insieme a lei: aiutava lo stalliere ad accudire i cavalli e dava personalmente da mangiare ai coniglietti. Inoltre, ogni mattina, molto presto, andava nel pollaio per raccogliere le uova freschissime che le sue amiche galline le regalavano.
Una mattina, con il sole che faceva brillare la rugiada che ancora imperlava le foglioline del roseto, Giada si alzò molto presto e, nell’attesa dello scuolabus, andò nel pollaio per l’ultimo saluto alle gallinelle. “Mamma, mamma!” gridò correndo fuori dalla casetta affannosamente “la gallina bruna ha deposto un uovo di cioccolato!”
Lo stupore di tutti fu veramente grande. “Questa gallina è davvero un enigma” disse la mamma di Giada. “L’altro giorno, con papà, l’abbiamo osservata bene, ma non abbiamo notato nulla di strano”. “Allora” esclamò Giada “di questa gallina mi occuperò io personalmente e, per il momento, prenderò io quest’uovo di cioccolato”.
Ben presto la gallina bruna divenne la beniamina di tutta la regione, e molti altri contadini offrirono anche forti somme di denaro ai genitori di Giada per possedere quel pennuto straordinario.
La gallina divenne la preferita di Giada e non era proprio il caso che deponesse le sue squisite uova di cioccolato da qualche altra parte.
Ben presto, grazie all’intervento premuroso di Giada, la gallina bruna ricevette un trattamento veramente speciale: una mangiatoia solo per lei, la paglia del suo posto cambiata tutti i giorni e, soprattutto, carezze ed attenzioni che erano negate alle altre galline.
Questa nuova atmosfera destò la gelosia di tutte le altre galline. “E’ impossibile deporre delle uova di cioccolato!” disse una di loro. “E’ vero” rispose l’altra “noi tutte deponiamo uova con un tuorlo giallo nel mezzo…io suggerisco di sorvegliarla per qualche tempo. Deve sicuramente avere un segreto…”
E ciò che fu deciso venne messo in pratica. A turno si misero ad osservarla fin nei minimi movimenti.
Un giorno, mentre proseguiva la missione “spionistica”, le galline osservarono la gallina bruna attraversare la rete che divideva il pollaio dalla strada. Subito dopo qualche metro videro che ad aspettarla c’era proprio la piccola Giada che la accompagnò fino in un nascondiglio, proprio al centro del bosco che costeggiava la fattoria. Fu proprio lì che le galline fugarono ogni sospetto: la gallina bruna depose un uovo normale, con il classico guscio giallo. Di cioccolata proprio ne v’era ombra, mentre la sorpresa maggiore fu vedere la piccola Giada raccogliere quell’ovetto e conservarlo gelosamente nel cestino della scuola.
Giada e la gallina allora tornarono verso la fattoria e ripresero, come nulla fosse successo, la propria tranquilla giornata nella fattoria.
Le galline ancora non avevano svelato completamente il mistero: è vero che quello che avevano visto poteva nascondere qualche strano complotto, ma ancora non avevano scoperto come la gallina venisse in possesso delle uova di cioccolato che poi spacciava per sue.
Gallina Maria ebbe allora un’idea: era necessario che una di loro si intrufolasse nello scuolabus per scoprire dove Giada avrebbe portato l’uovo autentico e come sarebbe arrivato nella fattoria quello di cioccolato.
L’impresa si presentava piuttosto complicata: gallina Maria decise di nascondersi nel paniere che, tutti i giorni, l’autista dello scuolabus prelevava dalla fattoria pieno di frutta e verdura da consegnare alla mensa della scuola.
Così fu: Maria non perse di vista Giada fino all’ingresso nella scuola, ma nulla successe. Allora decise di attendere il termine delle lezioni ma…mentre pianificava la prossima mossa vide la piccola Giada scavalcare la finestra del bagno della scuola e, durante la ricreazione, allontanarsi dalla scuola.
Giada attraversò la strada e raggiunse una piccola abitazione malandata vicino al ruscello che attraversava il paese. Mise poi l’ovetto, insieme ad un cestino con del pane, della verdura e del latte, davanti alla porticina e si allontanò in gran fretta. Dalla casetta uscì una donna malvestita che prese il cestino e lo portò in casa. Allora gallina Maria osservò dalla finestra cosa succedeva lì dentro: la signora prese l’ovetto, lo mise in un vecchio barattolo di pomodori con dell’acqua bollente e, dopo qualche minuto, lo porse a due piccoli bambini che aspettavano affamati in un angolo di quella che poteva veramente essere definita una catapecchia.
Uscita dalla scuola, Giada si fece lasciare dal conducente dello scuolabus proprio davanti alla pasticceria del paese. Entrò per uscirvene subito dopo con un piccolo pacchettino tra le mani.
Di notte Giada mise l’uovo di cioccolata nel pollaio e salutò la gallina bruna.
Stavolta l’arcano era completamente svelato. Ma perché l’idea dell’uovo di cioccolato?
Dopo qualche tempo anche la mamma di Giada scoprì il trucco e la bambina fu costretta a rivelare il mistero: “Lo so mamma che ho raccontato tante bugie” disse Giada “ma il mio scopo era solo quello di aiutare quella povera famigliola che abita proprio vicino alla scuola. Poi con il mio amichetto Giorgio abbiamo pensato che, se avessimo creato il caso della gallina dalle uova di cioccolato la vostra attenzione si sarebbe spostata su di lei, e io non sarei mai stata scoperta. Scusami mamma!”
La mamma di Giada perdonò la bambina e decise di assumere la donna che abitava nella catapecchia, accogliendo tutta la famigliola nella fattoria. Giada fu felicissima, potendo inoltre contare sulla compagnia continua dei due nuovi amici, e le galline tornarono a vivere tranquillamente la loro esistenza…da pollaio.
Giancarlo Strocchia