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Un nuovo sistema di etichettatura delle carni bovine tutelerà maggiormente i nostri acquisti

Dopo l’allarme “mucca pazza” la Commissione Europea è corsa ai ripari varando una serie di direttive e regolamenti che impongono controlli molto restrittivi sugli animali da allevamento e l’obbligo di dare l’informazione più ampia e precisa possibile al consumatore, al momento dell’acquisto, riguardo all’origine della carne in vendita.

La prima fase, già in vigore in Italia dal primo settembre 2000, prevede da subito l’obbligo di riportare sull’etichetta: il paese di macellazione e di selezione, con la scritta “macellato in…”, “selezionato in…” e “sezionato in…”, oltre ovviamente alla denominazione del tipo di carne (vitellone, vitella, manzo), alle modalità di conservazione, al peso ed al prezzo. Si tratta di una tutela ancora indiretta che tende più che altro a facilitare i controlli delle autorità sanitarie e che permette ai consumatori di segnalare la presenza di partite di carne “sospette” in quanto provenienti da paesi “a rischio”.

A partire dal gennaio del 2002, stando al Decreto del Ministero dell’Agricoltura pubblicato il 17 novembre scorso, prenderà avvio la seconda fase, durante la quale sarà man mano attuato il sistema nella sua interezza.
Sull’etichetta si dovranno trovare scritti dati più specifici:

  • Un codice di riferimento che evidenzi il nesso fra le carni e gli animali da cui provengono le carni.
  • Il numero di approvazione del macello presso il quale sono stati macellati l’animale o il gruppo di animali e lo Stato membro o il paese terzo in cui è situato tale macello.
  • Il numero di approvazione dell’impianto di disossamento presso il quale sono state disossate le carcasse e o lo Stato membro o il paese terzo in cui è situato tale impianto.
  • La categoria (razza) degli animali da cui provengono le carni.
  • La data di macellazione degli animali da cui provengono le carni.
  • Il ministero dell’Agricoltura ha reso noto recentemente che chiederà alla Commissione europea di poter applicare anticipatamente, già nel corso del 2001, le nuove regole, per garantire il prima possibile una più corretta informazione al consumatore.
    Inoltre, per chi ne faccia specifica richiesta al Ministero della Sanità, il decreto sopra citato prevede l’attivazione di un sistema facoltativo: si tratta, in pratica, di un’anticipazione del sistema completo, che può essere attuato soltanto dalle aziende che dispongano di un “disciplinare” presentato ed approvato dal Ministero e che posseggano già da oggi particolari caratteristiche e requisiti nello svolgimento della loro attività di produzione, macellazione e distribuzione delle carni.
    Con il nuovo sistema di etichettatura che mano a mano verrà attuato, ogni singolo consumatore avrà di fronte “l’identikit” completo dell’animale, tramite il quale poter ricostruire ogni singolo passaggio (compreso trattamento, trasporto e conservazione) compiuto dalla carne che si è in procinto di acquistare. Da notare come, sia nella prima fase già in vigore che nella seconda, l’etichetta deve essere sistemata in modo tale da non poter essere riutilizzata. Le informazioni riportate, poi, devono essere “espresse in forma chiara, esplicita e leggibile”. Per la carne venduta a taglio, nel negozio “l’etichetta può essere sostituita con un’informazione fornita per iscritto e in modo visibile al consumatore, contenente le stesse informazioni previste nell’etichetta”.
    Tali provvedimenti forniranno un’arma in più per la risoluzione dei tre principali problemi sanitari legati oggi alla carne bovina: la questione della “mucca pazza” e di altre malattie ed epidemie che possono colpire gli animali da allevamento; le macellazioni abusive che troppo spesso non sono rispettose delle più elementari norme igienico-sanitarie; l’utilizzo di anabolizzanti e di altri medicinali vietati per ingrassare gli animali in minor tempo e con meno dispendio di risorse.

    In Rete:
    Repertorio leggi in vigore dell’Unione Europea
    Raccolta leggi e regolamenti per le aziende

     

    Luciano Chicarella

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