Il matrimonio dell’erede al trono inglese con la borghese Kate si basa su valori veri, distanti da esempi poco educativi. Raccontiamolo come una fiaba ai nostri bambini.
La favola che vi stiamo per raccontare non inizia con c’era una volta, perché è una fiaba di oggi ed i protagonisti sono personaggi reali. Possiamo iniziare così: “in un bellissimo paese circondato dal mare, nemmeno troppo lontano da noi, viveva un ragazzo bellissimo amante dello sport, dei cavalli e che era anche molto bravo negli studi. Abitava in un palazzo meraviglioso con decine di stanze ed aveva tutto quello che si poteva desiderare. Eh sì, perché lui era un principe. Viveva con suo fratello, principe anche lui, con il padre e con la nonna, regina di una dinastia antica. Sì, proprio una regina di quelle con in testa la corona tempestata di brillanti. William, però – questo è il nome del nostro principe – non era molto felice. Certo, sapendo di essere un principe, quindi una persona importante, dalla quale tutti devono prendere il buon esempio, si mostrava sempre sorridente davanti a tutti, era gentile e affabile. Dentro di sé, però, aveva sempre un po’ di tristezza. Pensava alla sua mamma, che non era più con lui. Il principe William era il figlio di una donna bellissima e dolcissima che, nella sua vita, non aveva avuto il dono della felicità. Diana, questo era il nome della mamma, aveva vestiti, gioielli e carrozze ma si sentiva in prigione dentro il grande castello dove viveva con i suoi amati figli. Aveva capito che la ricchezza e le responsabilità non facevano per lei e avrebbe preferito vivere in modo più semplice. Per questo motivo era volata in cielo molto presto.
E un bel giorno incontrò una ragazza
William pensava spesso alla sua mamma e ricordava quello che lei gli raccomandava quando lui era piccolo: gli diceva di cercare la felicità tra le cose che amava fare, di combattere per quello che voleva raggiungere e soprattutto di amare le persone. E lui aveva iniziato a vivere così, senza però dimenticare di essere l’erede al trono di un paese importante e antico. Intanto cresceva, aveva frequentato una scuola prestigiosa con ottimi risultati e mai, nemmeno per una volta, nel paese di sentì parlare male di lui perché aveva fatto un po’ il … matto con gli amici o perché si era comportato male con i famigliari. Aveva una grande intelligenza, un buon carattere, era bello ed era un principe. Per questo, molte ragazze si erano innamorate di lui e avrebbero voluto farsi sposare. Alcune erano anche molto carine, ma a William non tutte piacevano. Non gli piacevano le ragazze disposte a tutto pur di mettersi in mostra, quelle che pensavano solo agli abiti e alle scarpe, quelle che non sapevano fare una bella chiacchierata amichevole parlando magari di sport o di cinema. Un giorno, però, finalmente, incontrò la ragazza che aveva sempre sognato: era una compagna di università e si chiamava Kate.
Lei era un modello per le altre
Era una bella ragazza con gli occhi verdi e un bellissimo sorriso. Ma era anche una ragazza diversa da tutte quelle che aveva incontrato. Aveva lunghi capelli castani che esibiva con orgoglio e allegria. Non era una principessa e nemmeno una contessa o una nobile, ma era figlia di due genitori che avevano lavorato sodo nella vita e che le avevano insegnato le cose giuste della vita. Non era quindi nemmeno una Cenerentola. Era una donna con una bella personalità e quel certo “non so che”, che la faceva diventare un modello per le altre fanciulle. Quando, infatti, si diffuse la notizia che lei e il principe si frequentavano i fotografi iniziarono a seguirla, a farle tante foto, per scoprire che cosa le piaceva fare, cosa amava mangiare e come si vestiva. E fu una bella scoperta per tutti. Sì, perché il principe William non aveva scelto le ragazze rumorose e superficiali, che facevano di tutto per apparire sui giornali, come anche oggi, purtroppo, ce ne sono tante. L’aveva scelta perché Kate era intelligente e spiritosa, sapeva tante cose, amava leggere e fare sport. Sapeva comportarsi nel modo giusto anche nelle occasioni importanti diventando così un modello per le ragazze della sua età. Le scarpe e le gonne che lei sceglieva, spesso nei grandi magazzini, andavano a ruba nel giro di pochi giorni quando una sua foto compariva su un giornale. Lei sapeva che non è importante il prezzo di un abito, ma il modo in cui lo si indossa. William, con lei, capì di aver trovato la ragazza giusta: la ragazza che lo faceva sentire felice per la prima volta da quando la sua mamma si era addormentata per sempre. Così, un giorno, le chiese se voleva sposarla, donandole il bellissimo anello con una pietra blu della sua adorata mamma e Kate, naturalmente accettò.”
Certo che accettò, direte voi: lui era un principe! Eppure, noi siamo sicuri che gli avrebbe detto sì anche se fosse stato un ragazzo qualunque, perché gli voleva bene, è questa la morale della favola più bella.
Sahalima Giovannini