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Il regalo indesiderato

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Giovannino riceve per Natale un dono che non aveva chiesto e decide di scrivere una lettera di protesta

Erano già due anni che Giovannino chiedeva ai genitori un robot capace di rispondere ai comandi del padrone. Lo aveva visto in televisione e si era convinto che questo robot non solo sarebbe stato una buona compagnia nei momenti di solitudine, ma avrebbe potuto anche aiutarlo nei compiti per la scuola.
La pubblicità del prodotto, infatti, assicurava che Carlo, il Robot tutto fare, aveva nella sua memoria una conoscenza universale e poteva rispondere a qualsiasi domanda. Inoltre, era abile nei piccoli lavori domestici, quelli da cui Giovannino fuggiva sempre.
Quando arrivò Natale, il bambino pensò che quella sarebbe stata l’occasione giusta per ricevere in dono il suo sogno. Con grande determinazione, si mise a scrivere la consueta letterina a Babbo Natale: “Caro Babbo Natale, per quest’anno vorrei Carlo, il robot tutto fare…”.
Però, quando arrivò il giorno di Natale trovò sotto l’albero un regalo che già dalla confezione sembrava un po’ diverso da ciò che aveva chiesto. Infatti, invece del Robot Carlo, che era alto almeno un metro, trovò nella scatola un piccolissimo robot che sembrava essere molto meno abile di Carlo.
Giovannino iniziò a piangere a dirotto e nulla riusciva a fermarlo, né le caramelle con cui la madre gli aveva riempito la mano, né le carezze che il papà gli faceva sul volto, bagnato dalle lacrime.
“Io volevo Carlo”, gridava, continuando a singhiozzare, “Babbo Natale è cattivo e non mi vuole bene”. I genitori di Giovannino cercarono di spiegargli che forse nella sua letterina si era spiegato male oppure che la sua richiesta era stata troppo costosa. Ma, il piccolo non voleva sentire ragioni e così, il giorno dopo, decise di scrivere una lettera di protesta a Babbo Natale.
Passò qualche altro giorno e, sotto l’albero, trovò la risposta firmata direttamente dal vecchietto più famoso del mondo. “Caro Giovannino mi dispiace di non averti potuto accontentare, ma io ricevo migliaia di letterine e quest’anno non avevo abbastanza soldi per fare il regalo giusto a tutti.
Devi sapere che ci sono alcuni bambini, molto poveri, che mi hanno chiesto il pane per un anno o dei bambini che sono in guerra e che hanno chiesto come regalo la felicità. Ora capisci come sia difficile fare bene il mio lavoro. Non è vero che non ti voglio più bene, ma ti ricordo che il regalo che mi hai chiesto aveva il prezzo più alto. Perciò, il prossimo anno, cerca di chiedermi qualcosa che non costi un milione di lire come il Robot Carlo, perché se finisco subito i soldi non posso più fare i regali agli altri bambini. Qualche volta, bisogna sapersi accontentare. Ma, se ancora non sei convinto, ti faccio una proposta: da oggi, comincia a mettere da parte qualche soldino, poi infila tutto quello che sei riuscito a raccogliere nella busta della letterina per l’anno prossimo, io ci metterò il resto e così mi aiuterai a farti il regalo che desideri”.

 

Gaetano Franzese

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