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L’attività motoria e sportiva

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Per un armonico sviluppo psico-fisico, i bambini devono praticare una quantità adeguata di attività motoria e sportiva, le palestre scolastiche devono garantirne la sicurezza.

Per circa un secolo, a partire dal 1910, l’educazione fisica è stata, nel sistema dell’istruzione del nostro paese, una branca dell’insegnamento che si è occupata di migliorare lo sviluppo psicofisico degli alunni e studenti, attraverso l’attività motoria e sportiva. Dallo scorso settembre del 2010 questo insegnamento, nelle scuole di ogni ordine e grado, viene identificato con il termine: “Scienze motorie e sportive” per coerenza con la denominazione degli istituti universitari che provvedono alla formazione professionale degli operatori. Nel resto dell’Europa l’insegnamento continua ad essere definito con il termine di Educazione fisica, raccomandandone vivamente la pratica nei 27 paesi dell’unione, è inoltre attiva l’EUPEA – Associazione Europea Educazione Fisica – il cui motto è: “Nessuna Educazione senza Educazione Fisica”. Il nuovo termine utilizzato per l’insegnamento, attività motoria e sportiva, prevede che vengano inserite tre ore di lezione alla settimana per tutti i corsi di studio. Invita inoltre a sviluppare un’educazione fisica che non sia fondata unicamente sulla competizione sportiva, per non scoraggiare gli alunni e gli studenti meno dotati e soprattutto quelli più deboli nella pratica: tutti i ragazzi devono poter giovarsi del potenziale igienico-sanitario delle attività motorie.

Le palestre scolastiche
Ma al di là di queste informazioni relative all’ordinamento dell’insegnamento, ciò di cui vogliamo parlare in queste pagine sono i locali dove viene insegnata e attivata l’educazione fisica: le palestre scolastiche. Stando alle norme dettate per l’edilizia scolastica con Decreto Ministeriale del 18/09/1975, le palestre posso essere di diversi tipi:

  • A1, per unità da 200 mq più i relativi servizi, destinata a scuole elementari da 10 a 25 classi, scuole medie da 6 a 20 classi, scuole secondarie da 10 a 14 classi;
  • A2, due unità da 200 mq più i relativi servizi, destinata a scuole medie da 21 a 24 classi, scuole secondarie da 15 a 23 classi.

In pratica le caratteristiche delle palestre dovranno essere:

  • nelle scuole elementari – sono obbligatorie le palestre del tipo A1 negli edifici da 10 a 25 classi;
  • nelle scuole medie – con meno di 20 classi sono obbligatorie le palestre del tipo A1, per gli edifici da 21 a 24 classi sono obbligatorie le palestre del tipo A2, con tre possibilità:
    1. creare sulla superficie di 400 mq un campo regolamentare di pallavolo o di minibasket;
    2. dividere la palestra in due spazi da 200 mq da utilizzare contemporaneamente;
    3. realizzare una superficie di tipo A1 ed una unità con vasca di almeno 12.50 x 6 x 0.80 m per l’apprendimento del nuoto elementare.

I requisiti comuni a tutte le tipologie delle palestre elencate, debbono essere presenti sulle pareti attrezzate, le sorgenti d’illuminazione e di aerazione debbono essere distribuite in modo idoneo nel rispetto degli indici previsti; i locali per il servizio sanitario e la visita medica devono essere provvisti di servizi idonei.

La sicurezza passa per le certificazioni
Al momento dell’iscrizione a scuola del proprio figlio, è consigliabile visitare la palestra dell’istituto e chiedere tutte le garanzie sul rispetto delle norme di sicurezza per le attività che in essa si svolgeranno. I locali delle palestre devono essere in possesso degli opportuni certificati di collaudo e di staticità, quest’ultimo deve essere rinnovato ogni 10 anni. A titolo puramente indicativo suggeriamo di verificare i documenti a garanzia della sicurezza delle palestre scolastiche:

  • Certificato prevenzione incendi;
  • certificazione di messa a norma degli impianti elettrici;
  • le attrezzature sportive a corredo delle palestre devono essere in buono stato d’uso, di manutenzione e solidamente fissate alle pareti;
  • tutti gli ostacoli sporgenti devono essere adeguatamente protetti;
  • il locale deve essere ben illuminato ed arieggiato;
  • i corpi illuminanti devono essere opportunamente ancorati, protetti, orientati e ben funzionanti;
  • i serramenti devono essere solidi ed idonei alla pratica sportiva;
  • le porte devono disporre di aperture compatibili con le dimensioni dei corridoi e dei locali;
  • come per tutte le opere pubbliche, anche nelle palestre è obbligatoria l’accessibilità ai diversamente abili.

Se non dovessero essere rispettate le norme previste, è bene sollecitare i direttori scolastici, i presidi o gli amministratori comunali a far eseguire da tecnici competenti, le dovute verifiche e gli opportuni aggiustamenti.

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Marina Zenobio

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