I bambini amano l’estate, ma c’è un aspetto imprescindibile di questa stagione che può rovinare il piacere della vacanza con mamma e papà: il caldo. Per noi adulti, infatti, è ammesso – anche se decisamente sconsigliabile – stare al sole per molte ore. I bambini non resistono e possono andare soggetti a nervosismo, affaticamento, quando non addirittura a un colpo di calore. Dobbiamo quindi pensare prima di tutto al benessere dei bimbi, in modo che traggano dalla vacanza con mamma e papà solo il maggior benessere possibile ed accumulare i ricordi di una vita.
Non esagerare con il sole
Un bimbo può stare in spiaggia solo prima delle 11.00 e dopo le 17.00. Tra questi orari il sole è troppo vicino alla crosta terrestre e quindi brucia molto di più, facendo evaporare l’acqua del mare e causando afa intensa. Non va imitato l’esempio offerto da molti genitori, che lasciano il bambino sotto l’ombrellone anche all’una, coperto con un telo di spugna, pensando di proteggerlo dal caldo e dall’afa. Durante la permanenza in spiaggia, anche in queste ore meno infuocate, si deve evitare il surriscaldamento della pelle del bimbo. Basta vaporizzargli con uno spruzzatore un po’ di acqua minerale per mantenere il corpo a una temperatura costante. Il cappellino in testa difende il capo dai raggi solari che possono causare mal di testa, colpi di calore e vertigini. I modelli migliori sono quelli con la visiera: proteggono anche gli occhi. Il cappellino inoltre dovrebbe essere scelto in cotone, la fibra naturale lascia traspirare la pelle, traforato e bianco, è il colore che riflette i raggi solari. La quotidiana doccia a fine giornata rinfresca, rimuove i residui di sudore e polvere che, se rimangono sul corpo, possono dare luogo a spiacevoli irritazioni. Dopo la doccia, è importante applicare un leggero strato di fluido doposole calmante e lenitivo.
Cibi leggeri e non insistere per farlo mangiare
Uno dei segnali della sofferenza al caldo è l’inappetenza. Succede anche a noi adulti: di ritorno da una giornata sulla spiaggia, avvertiamo di più la sete che la fame e, quando prepariamo la cena, ci orientiamo su cibi freschi, insalate e frutta. Si tratta di un meccanismo fisiologico messo in atto dall’organismo per autoregolarsi, procurandosi le sostanze di cui ha veramente bisogno. Pur senza forzare il bambino, proponiamo piatti freschi, ricchi di acqua e di vitamine. Lasciamo da parte il classico primo con secondo e contorno e orientiamoci sul piatto unico. A mezzogiorno, l’ideale un piatto di pasta condito con verdure, o con il classico pomodoro fresco, un cucchiaio olio extravergine di oliva e parmigiano; a seguire, verdure fresche o cotte, se il piccolo preferisce la consistenza morbida. Nel pasto serale, scegliere le proteine: prosciutto cotto, pesce con l’accortezza di privarlo bene delle lische, pollo o tacchino, formaggi freschi e leggeri ed ancora verdure.
Spuntini freschi, con frutta e tanta acqua
Oltre ai due pasti principali, aggiungere un paio spuntini nel corso della giornata. Qui la frutta la fa da padrone, visto che, di solito, i piccoli la gradiscono e la varietà in estate è generosa e abbondante. Pesche, albicocche e prugne: oltre a essere ricche di vitamine e sali minerali, dissetano perché contengono tanta acqua. Le banane, frutti che i bambini amano molto, sono anche preziose per il loro benessere. Sono infatti ricche di potassio, un elemento che tende a essere disperso con la sudorazione e la cui mancanza contribuisce a dare un senso di debolezza. Sì a yogurt e a gelato. Lo yogurt, naturale oppure arricchito con pezzi di frutta fresca, contiene tanto calcio e proteine e di solito piace molto ai piccoli per la sua consistenza cremosa. Il gelato, infine, rappresenta una buona soluzione è un alimento completo, digeribile ed energetico e contiene le sostanze indispensabili per una sana alimentazione: latte, zucchero, panna, uova oppure frutta.
L’importanza del sonnellino
Un riposino più o meno lungo, a tutte le età è il modo migliore per combattere la spossatezza dovuta alla calura. L’ideale è tornare a casa, in albergo o in residence: il discorso vale se si è al mare, ma anche in montagna e in campagna, dove il sole e il caldo sono comunque intensi. L’aria condizionata o il ventilatore vanno regolati al minimo, per rinfrescare in modo lieve senza interferire con la digestione. È sufficiente un’oretta nel lettino o nella carrozzina, per recuperare le energie e svegliarsi più freschi, verso metà pomeriggio quando l’arsura inizia a calare.
Giorgia Andretti