Tra sudate e caldo eccessivo anche in estate la febbre può far capolino

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Tra sudate e caldo eccessivo anche in estate la febbre può far capolino

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L’organismo delicato dei piccoli risente del caldo eccessivo, della sudorazione abbondante, degli sbalzi di temperatura nel passaggio dall’ambiente climatizzato all’esterno e viceversa. Senza contare che anche nei mesi estivi è possibile contrarre forme para-influenzali causate dai virus che sopravvivo di più, oggi, anche al fresco degli ambienti climatizzati. Arrabbiarsi è consentito: un piccolo che si ammala in vacanza non è proprio quello che ci si aspetterebbe per le ferie di tutta la famiglia. Ma subito dopo arrivano il senso di colpa, il dispiacere e la necessità di alleviare al bambino il disagio. Ecco che cosa fare.

Subito il pediatra se il bambino è molto piccolo
Se la febbre è superiore ai 38-38.5° è meglio chiamare il pediatra: questo discorso vale ovviamente se il bambino ha pochi mesi. Nei piccolissimi, infatti, infezioni serie come otiti o bronchiti sono frequenti in estate anche a causa del caldo, dell’umidità dell’acqua di mare che penetra nelle orecchie, negli sbalzi di altitudine in montagna. E queste infezioni si possono manifestare anche con poche linee di febbre. Il pediatra va contattato anche se il bambino è un po’ più grande ma ha la febbre alta, dal 39° in su. In questi casi è importante considerare le condizioni generali di salute del piccolo: se è pallido, con occhiaie evidenti, presenta dolori muscolari e non riesce a stare in piedi è addirittura meglio portarlo al più vicino pronto soccorso, ce ne sono ovunque nelle località di vacanza sia in Italia sia all’estero. Se necessitiamo del pediatra, si può contattare il servizio di continuità assistenziale: il numero di riferimento della propria zona si trova nelle pagine avantielenco, oppure si può chiedere in una qualsiasi farmacia.

Come tenere sotto controllo la febbre
Se, invece, il bambino è più grandicello e la febbre si mantiene qui 38-38.5° per i primi giorni si può affrontare da soli, a casa. È bene sistemare il piccolo in una zona fresca dell’appartamento o della camera d’albergo, non troppo vicino all’aria condizionata. Per abbassare la febbre gli si può proporre paracetamolo in sciroppo o gocce, in supposte se ha vomito o se rifiuta di aprire la bocca. L’antipiretico va somministrato solo se la febbre supera i 38°: infatti il rialzo termico costituisce esso stesso una forma di difesa dall’infezione. Inoltre è bene offrirgli molti liquidi freschi e comunque mai ghiacciati: acqua, tè, spremute, succhi, ghiaccioli solo se ha mal di gola. Lo si deve tenere tranquillo: un bimbo a riposo guarisce prima, quindi sotto con favole e racconti, più che con tv e videogiochi. Quando sarà sfebbrato da un paio di giorni potrà tornare a giocare all’aperto e a fare un primo, prudente bagno in mare.

Sahalima Giovannini

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