

Il 22 dicembre è il solstizio d’inverno, considerato tradizionalmente il giorno in cui le ore di buio superano quelle di luce. Per molti però, è il 13 dicembre, Santa Lucia – il giorno più corto che ci sia. Si festeggia Lucia, martire siracusana divenuta protettrice della vista e della luce. In zone del mondo molto diverse tra loro come Sicilia, Svezia e Lombardia si celebra con particolare fervore questa ricorrenza, scopriamone le tradizioni.
Santa Lucia nacque a Siracusa da una ricca e nobile famiglia, attorno al 283 dopo Cristo. Orfana di padre e con mamma delicata di salute. Un giorno, mentre pregava sul sepolcro di Sant’Agata per raccomandare la salute della madre, le arrivò la voce della Santa per comunicarle la concessione della grazia. Da allora Lucia seppe di voler dedicare la sua vita alla fede, rinunciando alle nozze e dedicandosi a Dio e ai poveri. Lucia però oltre che di nobili principi era anche ricca e molto bella attirando le attenzioni del prefetto di Siracusa, Pascasio, che la chiese in moglie. Prima la trattò con gentilezza, ma poiché la fanciulla non mostrava alcun interesse, ordinò che fosse catturata e gettata in una casa di perdizione. Fu allora che avvenne il primo miracolo: Lucia divenne inamovibile. Forti soldati provarono a legarla e a trascinarla, fu addirittura legata a una coppia di buoi ma nessuno seppe spostarla. Le fu anche dato fuoco, ma la fiamma non si appiccò. Allora il prefetto la pugnalò a morte. Secondo un’altra tradizione, a Lucia furono cavati gli occhi, ma Dio glieli restituì più belli e luminosi di prima.
Il 13 dicembre è una tradizione di origini contadine che si tramanda nelle province di Brescia, Bergamo, Cremona, Lodi e Mantova. Il culto di Santa Lucia è particolarmente avvertito perché nel sedicesimo secolo in queste zone si abbatté una forte carestia ma comparvero miracolosamente sacchi di grano davanti alla casa di tante famiglie povere. Si pensò che fosse stata una grazia di Lucia. Da allora si rinsaldò la tradizione che si accogliessero nelle case i pellegrini che cercavano riparo dal freddo e che questi lasciassero un dono agli ospiti. Ecco perché i bambini di quelle zone, al mattino del 13 dicembre, trovano piccoli doni, lasciati proprio da santa Lucia. La sera precedente, il 12 dicembre, gli adulti girano per le strade avvisando che sta per arrivare santa Lucia con i suoi asinelli e i doni per i bambini. Allora nelle case si prepara un piatto di biscotti e un bicchiere di vino per Lucia e paglia o carote per gli asinelli.
La santa della luce viene ricordata in tante città siciliane. A Siracusa, paese natale di Lucia, ogni anno turisti fedeli e abitanti commemorano la santa prima con un sontuoso corteo che la vede portata in processione. Vengono preparati dolci speciali come gli uccioli, gli occhi che furono cavati a Santa Lucia e la cuccia siracusana, un delizioso dolce a base di frumento, ricotta di pecora e miele. Inoltre, si svolgono sfilate di giovani in abiti ottocenteschi e sfarzosi. A Belpasso, in provincia di Catania, ogni anno nella piazza principale viene organizzata un’esposizione di carri, alti più di 15 metri e decorati a mano da giovani artigiani. Uno spettacolo che celebra il connubio tra tradizione e modernità, tra devozione ed arte.
La festa di Santa Lucia è particolarmente sentita in Svezia, dove in questo periodo dell’anno le ore di luce sono davvero poche e Lucia, la santa della luce, è particolarmente amata. Si preparano i Lussekatter, o lussebullar, brioches allo zenzero tipiche della stagione. La mattina del 13 dicembre, la figlia maggiore deve vestire i panni di Lucia e servire la colazione a letto ai genitori. Ogni anno viene incoronata una Lucia in ogni città, scelta tra ragazze o bambine che sappiano cantare perché devono esibirsi in luoghi pubblici, piazze e ospedali. Durante la settimana del 13 dicembre, in diversi luoghi della città si svolge la processione di – Sankta Lucia: una bambina o ragazza, con una corona di candele in testa, impersona Lucia, scortata da damigelle e paggetti vestiti di bianco, legato in vita da una fascia rossa. In coro cantano canzoni natalizie e portano luce e dolci allo zafferano nelle case e sui posti di lavoro.
Sahalima Giovannini