La privacy è d’obbligo quando l’amore fa battere il cuore dei nostri figli

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La privacy è d’obbligo quando l’amore fa battere il cuore dei nostri figli

Chiedere info o controllare il cellulare dei ragazzi non è indicato per un buon rapporto con i nostri figli. Pensiamo a quando affidavamo i segreti al nostro diario, ci saremo adirate molto se occhi curiosi l’avessero violato.

A tratti si ripropone a casa mia il tema dell’amore. Un po’ perché essendo, di fatto, genitori che vivono con modalità molto urbane vite sostanzialmente indipendenti, Gabri respira un’aria di libertà al riguardo. Ed è cosi che, mentre per altri coetanei l’argomento potrebbe ancora innescare timidezze e mutismi, il mio ragazzotto dichiara ormai senza indugio i propri moti del cuore.

In un breve tratto percorso nell’auto di un’amica, accenno in modo delicato alla sua ultima conoscenza, usando un termine improprio, l’ ‘amichetta’…ecco che il nostro uomo si inalbera, dichiarando che quella lì è la sua attuale fidanzata. Il focus del discorso quella sera non erano loro, bensì noi madri. Stavo, infatti, riferendo l’idillio in quanto colpita dal comportamento della mamma di lei, che un pomeriggio si fa viva con Gabri per scusare un’assenza della figlia. Mi chiedo: perché? Per capire se è un bravo ragazzino educato? Perché la ‘piccola’ non saprebbe dire di no a un’uscita con lui? Insomma, secondo voi perché l’ha fatto?

E voi entrereste nella privacy di vostra figlia, o figlio, per indagare chi sta frequentando, telefonando dal suo cellulare? Di sicuro sto sbagliando qualcosa io: il telefono di Gabri è soggetto a password, che conosce solo lui. Però la condivisione e il racconto dal vivo, di quello che desidera e solo se lo desidera, per me è davvero una soddisfazione impagabile.

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