Come evidenziato dal rapporto di alcune ASL, nel 2020 il ricorso ai pronto soccorso da parte di ragazzi adolescenti è aumentato. La causa principale della richiesta di aiuto sono stati disturbi a carattere psicopatologico e, nella fattispecie, attacchi di panico, stati depressivi e crisi psicotiche inquadrabili come idee paranoiche. Ad alzare il numero della richiesta di aiuto ha contribuito in modo non da poco il timore del contagio e la gran quantità d’informazioni non sempre attendibili circolanti nei social.
In alcuni contesti particolari, propri e irripetibili per ogni singolo soggetto, all’improvviso compare una paura immotivata. I sintomi correlati alla paura sono: aumento del battito cardiaco, la sudorazione, la fame d’aria, la nausea, dolore al petto e tremore più o meno generalizzato. La crisi di paura può durare dai cinque ai venti minuti o almeno fino a quando il soggetto non arriva in un posto per lui ritenuto più tranquillizzante. Purtroppo, una volta innescata la risposta della paura mentre si sta facendo qualcosa o si sta andando da qualche parte, questa può diventare una risposta emotiva costante. Il risultato è che per evitare il senso della paura ci si chiude alla vita o si cercano soluzioni compensative, come ad esempio essere accompagnati da qualcuno in grado di rassicurare, una sorta di delega del controllo delle proprie emozioni. In pratica ciò che si innesca in modo esplodente è la paura di aver paura.
È comprensibile che il soggetto voglia evitare un attacco di panico a tutti i costi. Ma non è neanche giusto privarsi della vita per evitare che la paura inizi a dare i suoi segnali. Inoltre, evitare si trovarsi in situazioni che possano generare la paura, non fa altro che aumentare quel senso di paura quando ci si trova in quella particolar situazione. Solo per fare un esempio di come si rinforzi la paura: se io ho paura dei cani, evito la loro visione e di fatto sono più serena. In realtà questo passaggio non fa altro che confermare: visto, stai bene se non vedi cani, aumentando di fatto il mio timore di espormi alla visione dei cani. Ciò che si dovrebbe fare in situazioni di un attacco di panico è semplicemente restare ferma in quella situazione o luogo in cui tutto è iniziato. L’ansia generata dalla paura, come anticipato prima è comunque destinata a cessare, è solo questione di dar tempo alle reazioni fisiologiche di resettarsi, forse una ventina di minuti. Al termine di tutto, è sufficiente dire a sé stessi: ecco, la paura è passata e cosa mi è capitato? Semplicemente nulla, perché l’ansia o la paura dell’ansia non provoca nessun problema al fisico, l’ansia non è un pericolo!
Al primo accenno di ansia o paura, è importante fermarsi a ragionare sul fatto che l’ansia non nuoce al fisico in nessun modo. Oltre a questo primo pensiero, è importante mettere in campo alcune piccole pratiche che di sicuro potranno dare un sollievo:
È bene evitare di bere troppi caffè, la caffeina può aumentare il senso di tensione emotiva anche se apparentemente sembra che aiuti a restare ben vigili. La nicotina e l’alcol possono dare un senso di rilassatezza inizialmente ma subito dopo aumenta il senso di nervosismo. Tutti e tre i rimedi che possono sembrare utili per placare gli attacchi di panico in realtà possono non solo stimolarli ma anche peggiorarli.
Dott.ssa Rosalba Trabalzini
Psichiatra, Psicologo Clinico, Psicoterapeuta CBT