Ormai la scuola ha ripreso a pieno ritmo e lo zainetto è come ogni anno nell’occhio del ciclone. Ed a noi genitori si ripresenta lo stesso dubbio: ma lo zainetto fa venire la scoliosi?
Il sogno di genitori e figli? Alleggerire lo zaino che ogni giorno accompagna i nostri bambini a scuola. Perché è così pieno di tutto: quaderni, quadernoni, libri e altro materiale didattico, è veramente pesante da portare sulle spalle dei nostri bambini. Ed ecco che, puntuale come ogni anno, torna la domanda se un peso come quello dello zaino al completo di ogni suo accessorio non possa causare forme di scoliosi. Lo specialista ortopedico potrà darci le indicazioni necessarie su quanto peso il bimbo potrà sopportare sulle sue spalle, se lo zaino è il primo imputato della scoliosi o se la causa non sia invece la postura sbagliata.
Che cos’è la scoliosi
La scoliosi è una deformazione tridimensionale della colonna vertebrale, che si manifesta comunemente con una deviazione laterale della colonna vertebrale. Anziché essere diritta, questa segue una curvatura a destra o a sinistra, che può essere più o meno accentuata. Si tratta di un difetto molto diffuso, che si riscontra con una certa frequenza nei bambini e negli adolescenti. Gli specialisti valutano che almeno un bambino su cinque in età scolare ne sia soggetto e che siano più colpite le bambine che i maschi. Gli specialisti distinguono tra i cosiddetti “atteggiamenti scoliotici della colonna” e la scoliosi vera e propria. In entrambi i casi la ginnastica rappresenta l’elemento fondamentale del trattamento, ma in caso di scoliosi spesso occorre portare il corsetto adatto, che può essere indicato solo dall’ortopedico.
Ecco come si scopre
I difetti della colonna vertebrale si scoprono durante le normali visite pediatriche alle quali vengono sottoposti tutti i bambini fin dai primi anni di età. È normale procedura che il pediatra o il medico scolastico controllino che la colonna vertebrale si stia sviluppando correttamente. Il pediatra osserva la schiena del bambino mentre questi sta in piedi. Una evidente asimmetria o rotazione del torace, o una spalla più alta dell’altra possono porre il sospetto di una scoliosi. Può anche chiedergli di piegarsi portando il busto in avanti e la testa in basso, una posizione che mette in particolare evidenza la presenza del cosiddetto “gibbo”, che spesso è espressione di una deformità strutturata. Nello studio del medico viene spesso effettuato anche il metodo del filo a piombo. Consiste nel tenere in mano, all’altezza della testa del bambino, un vero e proprio filo con un peso all’estremità, che lo fa cadere perfettamente in verticale, in corrispondenza con la piega tra le natiche. Il pediatra osserva poi se la colonna vertebrale si scosta a destra o a sinistra del filo stesso. Lo screening pertanto non prevede dall’inizio l’esecuzione di una radiografia, che invece può essere necessaria dopo valutazione dell’ortopedico.
Ma lo zaino non è responsabile
Ortopedici e pediatri hanno scoperto che non è vero che gli zaini scolastici siano in grado di provocare scoliosi o atteggiamenti scoliotici. È comunque bene che non si sovraccarichi la schiena del bimbo. Il peso dello zaino non deve superare un quinto del peso del bambino e lo zaino stesso deve essere di buona qualità, con bretelle ben calibrate, capaci di distribuire bene il peso. Soprattutto lo zaino deve essere correttamente portato simmetricamente su entrambe le spalle. Inoltre, per evitare pesi inutili, è bene controllare periodicamente lo zaino del proprio figlio e convincerlo a eliminare gli oggetti non strettamente indispensabili a scuola, come libri di interesse proprio, portachiavi, pupazzi e giocattoli che, messi insieme, aumentano il peso. Assolti anche alcuni sport, come tennis o scherma, purché effettuati presso centri in cui un’adeguata ginnastica preparatoria e compensatoria aiuta ad evitare eccessive asimmetrie nello sviluppo dei gruppi muscolari. Possono quindi essere praticati anche se lo sviluppo fisico non è ancora del tutto compiuto, ma sotto attento monitoraggio. E’ alla postura che deve, al contrario, essere posta più attenzione. Troppo spesso si vedono bambini assumere posizioni scorrette, mentre sono intenti a studiare, a fare i compiti, a vedere la televisione o a giocare con i videogiochi. E’ importante predisporre una scrivania o un tavolo che sia ben proporzionato alla seggiola su deve sedere il bambino. Per ben lavorare e mantenere la posizione ottimale il bambino deve star seduto con i piedi poggiati in terra e la schiena appoggiata allo schienale, le braccia devono poter essere posate sul tavolo mentre il bambino scrive o legge. Non da ultimo, è da sottolineare il ruolo degli insegnanti che, per diverse ore al giorno, hanno sotto gli occhi i nostri figli e possono quindi correggere le posizioni non corrette o suggerire varianti agli atteggiamenti scorretti del bambino.
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dott.ssa Rosalba Trabalzini
Ha collaborato:
Dott. Alberto Di Martino
Medico Ortopedico
Area di Ortopedia e Traumatologia
Università Campus Biomedico, Roma