Arriva il vaccino unico per difterite, tetano, pertosse, epatite B, poliomielite e Haemophilus influenzae
La diffusione nel mondo dell’uso di vaccini ha consentito di conseguire risultati importantissimi nel controllo di alcune gravi malattie infettive, basti pensare che il vaiolo è stato eradicato 25 anni fa e si ritiene che lo stesso risultato possa essere conseguito con la poliomielite nei prossimi 5 anni. E’ inoltre evidente a tutti che le malattie contro le quali vacciniamo i nostri bambini sono divenute una rarità e questo ha portato la ricerca scientifica a scoprire rimedi vaccinali per altre malattie altrettanto gravi. Pertanto, grazie alla notevole disponibilità di vaccini, il calendario vaccinale italiano (GU 15/4/1999) prevede l’immunizzazione contro ben 9 malattie: poliomielite, difterite, tetano, pertosse, epatite B, morbillo, rosolia, parotite ed infezione da Haemophilus influenzae, e poiché sono stati approntati anche i vaccini conto varicella, meningococco e pneumococco, è ragionevole immaginare che verranno proposti per l’uso quanto prima.
Gli studi sui vaccini
Questa “inflazione” di vaccini ha creato nell’opinione pubblica un imprevisto rifiuto verso le vaccinazioni, tanto da mettere a rischio la copertura vaccinale anche per le malattie considerate prioritarie. Infatti molti genitori temono che la somministrazione contemporanea di più vaccini sia pericolosa, mentre gli studi di tollerabilità hanno dimostrato che gli effetti collaterali non aumentano quando i vaccini vengono associati o combinati. Inoltre la disaffezione verso le vaccinazione può essere dovuta all’eccessivo numero di iniezioni a cui vengono sottoposti i bambini ed ai disagi pratici legati alle ripetute sedute vaccinali (spostamenti, ore lavorative perse, etc.) L’unico rimedio a questi inconvenienti consiste nel produrre “vaccini combinati” che contengano nella stessa siringa gli antigeni di più malattie e che quindi richiedano meno sedute vaccinali e meno iniezioni ed al contempo consentano anche un risparmio per lo Stato, una maggiore adesione ai programmi di Salute Pubblica, minori costi di preparazione e spedizione ed una maggiore facilità di conservazione.
I vaccini combinati
I nuovi vaccini combinati per l’età pediatrica debbono rispondere ad alcuni requisiti fondamentali: infatti debbono essere efficaci tanto quanto gli analoghi “singoli”, non debbono avere maggiori effetti collaterali, debbono rispettare l’età di somministrazione di ogni componente e debbono essere stabili per lungo tempo (almeno 18-24 mesi). I vaccini combinati esistenti rispettano ampiamente questi criteri, pur avendo alcuni limiti legati alla difficoltà di valutazione dell’efficacia del singolo componente ed, in caso di effetti collaterali, di individuazione del componente responsabile.
L’ultimo nato tra i vaccini combinati è il cosiddetto “esavalente” che riunisce nella stessa siringa i vaccini antidifterico (D), antitetanico (T), antipertossico acellulare (Pa), antiepatite B ricombinante (HBV), antipoliomielite inattivato (IPV) ed anti-Haemophilus influenzae tipo b coniugato (Hib). E’ ragionevole pertanto supporre che l’impiego di questo vaccino consentirà di ridurre ulteriormente il numero di iniezioni nel primo anno di vita. Infatti attualmente esistono 3 schemi vaccinali possibili che prevedono 3 sedute vaccinali al 3°, 5° e 12° mese di vita:
– uno schema A che prevede l’impiego dei trivalenti DTPa (antidifterico, antitetanico, antipertossico acellulare) e MPR (morbillo, rosolia, parotite) e dei mono valenti HBV (antiepatite B ricombinante), Hib (anti-Haemophilus influenzae tipo b coniugato) e IPV (antipoliomielite inattivato), per un totale di 12 iniezioni in 1 anno;
– uno schema B che prevede l’impiego del tetravalente DTPa/HBV (antidifterico, antitetanico, antipertossico acellulare e antiepatite B ricombinante), del trivalente MPR (morbillo, rosolia, parotite) e dei monovalenti IPV (antipoliomielite inattivato) ed Hib (anti-Haemophilus influenzae tipo b coniugato), per un totale di 9 iniezioni in 1 anno,
– uno schema C che prevede l’impiego di un pentavalente DTPa/HBV/IPV (antidifterico, antitetanico, antipertossico acellulare, antiepatite B ricombinante e antipoliomielite inattivato), del trivalente MPR (morbillo, rosolia, parotite) e del monovalente Hib (anti-Haemophilus influenzae tipo b coniugato) per un totale di 7 iniezioni.
Il nuovo esavalente
Con l’introduzione in commercio dell’esavalente DTPa/Hib/IPV/HBV (antidifterico, antitetanico, antipertossico acellulare, anti-Haemophilus influenzae tipo b coniugato, antipoliomielite inattivato e antiepatite B ricombinante) si può proporre un quarto schema di vaccinazione nel quale associando ad esso il tetravalente DTPa/HBV (antidifterico, antitetanico, antipertossico acellulare e antiepatite B ricombinante), il trivalente MPR (morbillo, rosolia, parotite) ed il monovalente Hib (anti-Haemophilus influenzae tipo b coniugato), le iniezioni in 1 anno scenderebbero a 5, con evidente vantaggio per le famiglie e per lo Stato. In pratica: una prima somministrazione di esavalente al terzo mese, una seconda al 5 mese ed una somministrazione di tetravalente, tivalente e monovalente più l’antipolio orale al dodicesimo mese.
In conclusione la grande maneggevolezza dei vaccini esistenti in commercio consente ai pediatri ed alle famiglie di scegliere le soluzioni più consone alle rispettive esigenze, salvaguardando comunque le due principali esigenze della tollerabilità e dell’efficacia dei preparati somministrati ai bambini.
Prof. Luigi Tarani