

Un’altra, ottima ragione per sottoporre i bambini al vaccino contro il Covid-19: difenderli dal diabete tipo 1. Secondo dati raccolti dai Centers for Disease Control and Prevention statunitensi, nei mesi successivi all’infezione da Covid-19 aumenta la probabilità che un bambino riceva la diagnosi di diabete. Per questo motivo è essenziale difendere i giovanissimi con la vaccinazione. Le persone che hanno già il diabete in atto possono incorrere in conseguenze più serie se contraggono la malattia da Covid-19.
Il diabete di tipo 1 sembra essere fra le possibili complicanze a lungo termine del Covid-19. Diversi studi anche italiani hanno indicato un incremento delle diagnosi di diabete di tipo 1 durante la pandemia fra i ragazzini e anche un aumento dei casi che arrivano alla diagnosi con sintomi di acidosi diabetica già avanzata. In Lombardia, gli esperti hanno registrato un aumento dell’incidenza di diabete di tipo 1 nel 2020 rispetto agli anni precedenti. Gli esperti dei CDC hanno analizzato i dati di due database che registrano entrambi le nuove richieste di accesso a servizi sanitari negli Stati Uniti, dal 1° marzo 2020 al 26 febbraio 2021. In entrambi i sistemi, l’incidenza di nuove diagnosi di diabete di tipo 1 e 2 è risultata più alta nei bambini e ragazzi che hanno contratto il Sars-CoV-2, fino al 166% da un mese dopo l’infezione. Il rischio legato al Covid-19 sembra essere più elevato anche mettendo a confronto gli effetti del SARS-CoV-2 con quello di altre infezioni respiratorie. Nel primo caso il rischio è più elevato.
Il diabete dei giovanissimi, detto di tipo 1, non è legato al sovrappeso e alla cattiva alimentazione come invece è il diabete degli adulti il diabete di tipo 2. Il diabete dei bambini è una malattia autoimmune, in cui il sistema di difesa si rivolge contro le sue stesse strutture: in questo caso, le cellule beta del pancreas, le quali smettono di produrre insulina. Gli zuccheri introdotti con il cibo non riescono ad essere utilizzati come carburante per le cellule e il bambino perde peso, è debole, ha molta sete e urina molto perché il suo organismo cerca di liberarsi dello zucchero in eccesso. Questi segnali non vanno trascurati perché possono anticipare una situazione di chetoacidosi e quindi il coma. È certo che un intenso stress psico-fisico, ma anche un’infezione virale seria, sono tra le cause che scatenano il disturbo autoimmune. Per questo è essenziale difendere i bambini anche con il vaccino.
Giorgia Andretti
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