Mal di pancia, il dolore più frequente dei bambini

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Mal di pancia, il dolore più frequente dei bambini

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Mamma, ho mal di pancia! È una delle frasi più ricorrenti dei bambini. I genitori non sanno come comportarsi, il timore di sottovalutare un problema serio oppure, al contrario, la paura di attribuire troppa importanza a un problema da poco, con il risultato di preoccupare il figlio. È necessario essere consapevoli del fatto che il dolore addominale è uno dei disturbi che i bambini avvertono con più frequenza.

Spesso non è nulla di grave
Il dolore può essere provocato da bolle di aria all’interno del colon quando si mangia un po’ troppo in fretta. Oppure, può essere un problema di stipsi, purtroppo, oggi i bambini consumano poca frutta e verdura. Spesso i bambini riferiscono come mal di pancia quello che invece è un disturbo generalizzato, per esempio il malessere che si accompagna all’influenza. Per i più piccoli mal di pancia è anche equivalente di nausea o mal d’auto e ovviamente è spesso legato alla tensione nervosa, che si può manifestare prima della scuola, di un impegno sportivo, un classico è il nuoto quando il bambino è molto piccolo o di un evento che gli provoca emozione. Insomma, in nove casi su dieci il disturbo è questione di poca importanza ed è quindi destinato a scomparire da solo non appena la fonte della tensione si allontana oppure il bambino riesce ad evacuare o ancora, se segue per qualche giorno un’alimentazione più leggera. Per capire quale possa essere l’origine del mal di pancia i genitori possono ricostruire un po’ gli avvenimenti degli ultimi giorni: se per esempio in classe c’è un’epidemia di gastroenterite o di influenza, è possibile che il piccolo stia poco bene e presto si manifesteranno gli altri sintomi. Spesso nel diario di quello che è stato mangiato può far rilevare una esagerazione per qualche cibo un po’ indigesto, con troppi dolciumi o con un’alimentazione poco adatta. Infine è opportuno indagare con discrezione per capire se il bimbo è stanco oppure sotto tensione per i molti impegni.

Come capire se c’è un problema
In ogni caso, non è nulla di serio se il dolore è di tipo intermittente, ossia se alterna periodi di benessere con momenti di dolore. Inoltre, il bambino, pur lamentandosi e contorcendosi, riesce comunque a muoversi e a camminare. Infine, un dolore localizzato vicino all’ombelico non è quasi mai qualcosa di serio. Potrebbe però essere il sintomo di quello che più preoccupa i genitori, l’appendicite, se non scompare mai, se dura già da qualche ora senza alleviarsi e se impedisce al piccolo di muoversi: se spinto a camminare, il bimbo è letteralmente piegato in due. In questo caso è bene rivolgersi al pediatra oppure recarsi al pronto soccorso, perché potrebbe essere in effetti un problema di appendicite infiammata, che va affrontata con i farmaci ed eventualmente con l’intervento chirurgico. Una visita medica con eventuali esami di approfondimento, ecografia ed esami del sangue, possono confermare la presenza di un’infiammazione. I pediatri al momento sono alla ricerca di qualche sistema per aiutare i genitori a inquadrare al meglio il problema, senza enfatizzare né sottovalutare. Il suggerimento più sicuro, al momento, è proprio fare attenzione alla durata del dolore, al fatto che sia sempre presente e che è così intenso da non permettere al bimbo nemmeno di camminare.

Lina Rossi

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