Lo stress è alimentato dalle pressioni quotidiane come il lavoro, l’accudimento familiare, la scuola, lo sport e tutte le altre cose che veniamo chiamati a fare. L’organismo umano percepisce questi compiti quotidiani come minacce, attivando una risposta allo stress che ci fa sentire costantemente sotto attacco. Ma non dobbiamo lasciare che lo stress domini la nostra vita; possiamo intervenire per controllarlo.
Quando percepiamo una minaccia, l’ipotalamo, una piccola regione alla base del cervello, attiva un sistema di allerta nel corpo. Immaginiamo, ad esempio, un cane che ci abbaia durante una passeggiata mattutina. Attraverso segnali nervosi e ormonali, il sistema ordina alle ghiandole surrenali di rilasciare adrenalina e cortisolo. L’adrenalina accelera il battito cardiaco, aumenta la pressione sanguigna e fornisce energia aggiuntiva. Il cortisolo, l’ormone principale dello stress, innalza i livelli di zucchero nel sangue e aumenta l’efficacia del cervello, oltre a potenziare la disponibilità di sostanze che riparano i tessuti. Tuttavia, il cortisolo sopprime anche funzioni meno essenziali in situazioni di lotta o fuga, modificando le risposte del sistema immunitario e sopprimendo la digestione, la riproduzione e la crescita, soprattutto nei bambini e ragazzi
Normalmente, la risposta allo stress si autoregola. Finito il pericolo percepito, i livelli ormonali si normalizzano e le funzioni corporee riprendono il loro ritmo abituale. Tuttavia, quando le condizioni stressanti sono costanti, la reazione di lotta o fuga rimane attiva. L’attivazione prolungata del sistema di risposta allo stress e l’eccessiva esposizione al cortisolo possono alterare quasi tutti i processi corporei. Questo espone a un rischio maggiore di problemi di salute quali: ansia, depressione, disturbi digestivi, mal di testa, tensioni muscolari, malattie cardiovascolari, disturbi del sonno, aumento di peso e problemi di memoria e concentrazione. La reazione ad eventi stressanti varia tra le persone e dipende da fattori genetici e dalle esperienze di vita. I geni regolano la risposta allo stress. Reazioni più intense o più moderate possono derivare da lievi differenze genetiche. Le esperienze traumatiche, come abusi infantili o eventi violenti, possono portare a reazioni di stress particolarmente forti.
Durante le festività appena passate i bambini hanno vissuto momenti altamente stressanti: parenti che non incontravano da tempo, abbracci e baci senza chiedere. Inoltre, i bambini hanno dovuto affrontare i ritmi frenetici delle attività, gestire conversazioni e relazioni. C’è poi stata la pressione di doversi vestire bene, scattare foto di famiglia perfette ed essere di buon umore anche quando non lo erano affatto. La stagione delle feste potrebbe aver lasciato un bel po’ di stress accumulato. Lo stress è la risposta fisica, mentale ed emotiva naturale ai fatti difficili a cui i bambini non avendo ancora sviluppato le competenze per farvi fronte da soli, devono essere aiutati. I segnali di stress nei bambini possono includere esplosioni emotive, irritabilità, problemi di sonno, isolamento, difficoltà scolastiche, mal di testa o mal di stomaco frequenti e aumento di comportamenti di sfida. L’irritabilità e la rabbia sono segnali comuni in un bambino sopraffatto dallo stress.
Gli eventi stressanti non sempre si possono modificare, ma possiamo gestire l’impatto che questi eventi hanno su di noi e i nostri ragazzini.
Vediamo alcuni suggerimenti per gli adulti:
Suggerimenti per i ragazzini:
Prestare attenzione ai segnali di stress nei bambini e offrire loro il giusto supporto è fondamentale per assicurare il loro benessere.
Gestire lo stress offre numerosi benefici: maggiore serenità, meno ansia, miglioramento della qualità di vita e relazioni, e potenzialmente una vita più lunga e sana. Investire nel proprio benessere è fondamentale per affrontare le sfide quotidiane con resilienza.
Rossi Lina
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