Secondo gli esperti, le persone adulte sono soggette a tosse almeno due volte l’anno e la crisi può durare anche un mese intero. I bambini sono ancora più sensibili a questo sintomo. Le loro vie respiratorie sono più delicate e il sistema immunitario è in via di formazione. L’aria respirata: ora gelida ora secca per via del surriscaldamento in casa, irritano le mucose poste a protezione delle vie respiratorie. Le sottili ciglia che le ricoprono diventano atrofici e quindi non riescono a catturare la polvere e i germi che provengono dall’esterno. Ecco perché, adesso che è arrivato il vero freddo, i nostri bambini tossiscono in continuazione.
Un sintomo, non una malattia
La tosse è molto fastidiosa. Interferisce con l’attività del piccolo durante le ore diurne: nel gioco e a scuola o all’asilo. Ma il fastidio maggiore arriva di notte: impedendo al piccolo di riposare a sufficienza e in modo adeguato. Nel sonno, quando sono raffreddati, i bambini sono obbligati a respirare con la bocca aperta, questo fa si che l’aria secca asciughi le mucose ed ecco perché la tosse fa la sua comparsa con maggiore frequenza, causando risvegli e nervosismo. Nonostante questo, è bene evitare di far passare a tutti i costi la tosse. Infatti, non si deve dimenticare che la tosse non è una malattia, ma il sintomo di un disturbo: attraverso gli accessi di tosse l’organismo cerca di liberarsi dalla polvere e soprattutto dai germi, che possono penetrare ancora più a fondo nelle vie respiratorie. Insomma la tosse è un meccanismo naturale di difesa.
Parlare sempre con il pediatra
È importante capire a quale tipo di tosse ci si trovi davanti: la tosse dei bambini andrebbe sempre sottoposta all’attenzione del pediatra. Il medico visita il piccolo per capire se il problema è dovuto a una semplice irritazione legata appunto all’aria fredda e secca o ad una infiammazione già sulla strada della guarigione, come laringite o faringite. Una tosse comparsa in seguito a una forma influenzale con febbre alta va indagata con attenzione perché potrebbe essere la manifestazione di una bronchite. Al contrario, la tosse secca può essere il sintomo di una forma influenzale oppure essere legata a qualche allergia. Capire il tipo di problema al quale si trova davanti è il modo più sicuro per scegliere il rimedio adatto. In farmacia è possibile ricorrere a sciroppi mucolitici, ma questi vanno scelti nella formulazione pediatrica e si devono somministrare seguendo scrupolosamente le indicazioni del medico, senza eccedere. Per quanto riguarda gli sciroppi calmanti, di recente l’Agenzia del farmaco – AIFA – ha dichiarato che questi non vanno bene per i bambini sotto i due anni di età. È bene quindi evitarli nei piccolissimi e somministrarli con attenzione nei bimbi più grandicelli.
Rimedi dolci ed efficaci
Il miele possiede proprietà quasi miracolose per le mucose irritate delle prime vie respiratorie. In particolare il miele di eucalipto, secondo una ricerca dell’Università di Tel Aviv, in Israele, avrebbe un potere battericida. Tuttavia il miele non andrebbe proposto ai bambini sotto i due anni, potrebbe causare allergia ai pollini e addirittura forme di intossicazione dovute alle spore della tossina botulinica. Quindi il miele da proposto solo dopo i due anni di età sciolto nel latte o nella camomilla e mai spalmato sul ciucciotto. Bene anche i vecchi rimedi come quello di umidificare l’aria con un umidificatore elettrico coi i classici cocci dei termosifoni, senza però aromi balsamici. Efficaci anche le applicazioni di panni caldi e umidi sul petto: favoriscono la maturazione della tosse, l’espulsione del catarro e rilassano il bambino per la notte.
Lina Rossi