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Il mese di Ottobre ci obbliga a difenderci dall’influenza con vaccino e vitamine

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Tosse, raffreddore, qualche linea di febbre. Le piogge autunnali, rinfrescando bruscamente le giornate ancora tiepide, portano i primi malanni di stagione. È troppo presto, però, per parlare di influenza vera e propria: si tratta, per il momento, di sindromi di tipo influenzale o para-influenzali, sicuramente fastidiose ma non serie con “quella vera”, che può dare luogo a brutte complicanze, soprattutto a bambini, anziani e soggetti immunodepressi.

Sei milioni di italiani con l’influenza
Da novembre in poi, però, l’influenza farà la sua comparsa. Gli esperti ne hanno già parlato, nel corso di un convegno organizzato pochi giorni fa a Milano dall’Anipa – Associazione Nazionale Industria Farmaceutica Automedicazione. A seconda dell’andamento delle temperature, saranno dai quattro ai sei milioni gli italiani che si ammaleranno di questa forma 2012-2013, costituita dal virus A – H1N1 – dell’influenza suina, già presente l’anno scorso. A questo si aggiungeranno due nuove varianti genetiche: la variante H3N2 chiamata Victoria Uno, un sottotipo del virus A e il virus B\Wisconsin. Oltre all’influenza ci saranno anche altri virus parainfluenzali, che provocheranno infezioni del tratto respiratorio simili all’influenza, ma meno seri. La vera influenza sarà caratterizzata dai sintomi presenti in contemporanea:
• febbre elevata, superiore ai 38,5 gradi,
• disturbi di tipo respiratorio, come mal di gola, raffreddore,
• tosse,
• cefalea, malessere generalizzato,
• debolezza e dolori di tipo osteo-muscolari
• nei bambini potranno manifestarsi disturbi gastro-intestinali, come vomito o dissenteria.
Se non si presentano questi sintomi, non è la vera influenza.

Iniziamo fin d’ora a proteggerci dal contagio
Poiché l’influenza si trasmette soprattutto con la vicinanza e il contatto, osservando poche regole igieniche è possibile limitare il contagio. È importante lavarsi le mani con acqua calda e sapone appena possibile, soprattutto al rientro a casa da locali, negozi, supermercati, mezzi pubblici o dopo aver utilizzato gli sportelli del bancomat. In mancanza di acqua a portata di mano si possono utilizzare gli appositi gel antisettici: non richiedono risciacquo. Quando si starnutisce o si tossisce, è meglio proteggere il viso con un fazzoletto di carta oppure con uno di stoffa da porre poi nella cesta del bucato. In questo modo si limita la diffusione del virus nell’ambiente e non lo di deposita sulle proprie mani. Se ci si ammala, è bene restare a casa, possibilmente a letto, per tutto il tempo necessario. Riprendere il lavoro o tornare a scuola quando non si è ancora guariti perfettamente significa esporre se stessi al pericolo di ricadute e rientrare in società quando si è ancora fonte di contagio. È importante cercare di alimentarsi bene, scegliendo e proponendo ai propri bambini molta frutta e verdura fresca e ben lavata, possibilmente di colore verde o giallo-rosso: sono le varietà più ricche di vitamine, soprattutto del gruppo C, che aiuta il sistema immunitario a funzionare meglio, combattendo le infezioni e riprendendosi più in fretta e meglio.

Il vaccino, una valida difesa
La vaccinazione antinfluenzale annuale rappresenta la migliore strategia per la prevenzione delle complicanze delle infezioni da virus influenzali. Può essere richiesto presso il proprio medico di medicina generale, gli ambulatori vaccinali della Asl di appartenenza, i pediatri di famiglia e alcune categorie hanno diritto a riceverlo gratuitamente. Il vaccino antinfluenzale è indicato per i soggetti di età pari o superiore a sessantacinque anni; i bambini di età superiore ai sei mesi, ragazzi e adulti affetti da malattie croniche, diabete mellito e altre malattie metaboliche, malattie renali, disturbi congeniti o acquisiti che comportino carente produzione di anticorpi; i bambini e gli adolescenti in trattamento a lungo termine con acido acetilsalicilico e le donne che all’inizio della stagione epidemica si trovino nel secondo e terzo trimestre di gravidanza. È un vaccino efficace, sicuro e al riparo da effetti collaterali, che evita la diffusione del virus soprattutto nelle grandi comunità di soggetti a rischio, prima di tutto le scuole.

Giorgia Andretti

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