Gli sbalzi di temperatura di fine estate fanno ammalare i bambini di bronchite

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Gli sbalzi di temperatura di fine estate fanno ammalare i bambini di bronchite

bronchiti estive

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Questa estate ci ha regalato grandi ondate di calore, seguite da perturbazioni dai nomi più fantasiosi. Caldo soffocante all’aperto, fresco, quasi freddo, in auto, nei centri commerciali e nei supermercati: è questa la descrizione più reale dell’estate 2012 che sta volgendo al termine. L’organismo – soprattutto quello dei bambini – non è uscito indenne dalle bizzarrie del clima e degli sbalzi di temperatura che rendono attivi i germi (virus parainfluenzali, ma anche batteri) responsabili di febbre, tosse, raffreddore e perfino di bronchite. Malesseri quasi sconosciuti nelle estati “normali” (con il caldo i microrganismi sono inattivi) ma più vivi che mai quando al caldo si alterna al fresco improvviso.

Conosciamo la bronchite
La bronchite è l’infiammazione acuta della parete dei bronchi, i piccoli tubicini ramificati con la funzione di trasportare ai polmoni l’ossigeno inspirato. Il più delle volte la bronchite è sostenuta da virus e batteri i quali compromettono la mucosa dei bronchi soprattutto se indebolita da un raffreddore o da un’influenza trascurati. L’infiammazione può colpire solo i bronchi ma può anche interessare la trachea. L’aria troppo secca ed il fumo passivo rappresentano due ambienti favorenti l’attecchimento degli agenti patogeni sulla mucosa già debole e irritata dei bambini. I sintomi sono molto simili a quelli dell’influenza: malessere generale, mal di gola, inappetenza, febbre anche oltre i 39°. La bronchite si distingue però dall’influenza a causa della tosse, prima secca poi profonda e catarrosa, e dal respiro difficoltoso. Al comparire di questi disturbi è bene consultare il pediatra, con una semplice visita e con l’auscultazione dei rumori bronchiali, con il fonendoscopio, è in grado di capire se si tratta davvero di bronchite. In questo caso il pediatra prescriverà il medicamento giusto per abbassare la febbre e se dovesse ipotizzare una bronchite batterica, prescriverà gli antibiotici. La bronchite non deve essere trascurata, l’infezione potrebbe estendersi ai polmoni e dare luogo alla broncopolmonite, una malattia che richiede necessariamente il ricovero in ospedale.

Impariamo a prevenire i malesseri estivi
Le terapie appropriate sono a disposizione ma come al solito la prevenzione deve essere il principale obiettivo nel rispetto della sanità di tutti noi. Evitiamo se possibile di esporre i nostri figli a malattie sia virali che batteriche. È bene, prima di tutto, non trascurare i piccoli malesseri, come la tosse o il raffreddore: teniamo pulito il naso dei bambini, proponiamo loro un po’ di latte con il miele solo se hanno più di due anni (rimedio goloso ed efficace) oppure un cucchiaio di sciroppo suggerito dal pediatra. Nella fase acuta della bronchite evitiamo di esporre i bambini ai bagni di mare o in piscina. Se l’organismo subisce sbalzi di temperatura è facile che al raffreddore si sovrapponga l’infezione di un virus o di un batterio responsabile di bronchite. Limitiamo il più possibile l’aria condizionata, sia in casa che in auto la colonnina del mercurio non dovrebbe segnalare più di 5 o 6 gradi di differenza. Se dobbiamo recarci all’interno di centri commerciali o nei locali pubblici, portiamo con noi una felpa o un golf da far indossare al bimbo in caso di ambiente troppo freddo. Inoltre non trascuriamo un adeguato numero di ore di riposo: va bene che i nostri ragazzi vogliono approfittare il più possibile degli ultimi giorni di vacanza, ma dormire poco rende l’organismo più delicato. Un buon sonno, al contrario, fa produrre più citochine, le cellule attive del sistema immunitario.

Sahalima Giovannini

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