Quali sono le nuove e più efficaci metodologie nell’utilizzo medico dell’ormone prodotto dal pancreas.
In caso di diabete, la causa dell’aumento degli zuccheri nel sangue è dovuto alla riduzione prima, ed alla mancanza poi, di insulina, l’ormone che serve a ridurre la glicemia, e che normalmente si forma in alcune cellule dette beta, che si trovano nelle cosiddette isole Pancreatiche. Queste sono immerse nel pancreas, organo interno che si trova nell’addome. Negli ultimi anni, nuove metodologie di ricerca hanno messo in luce i meccanismi di azione dell’insulina e come questa agisce per svolgere il suo compito. Si sa infatti che l’insulina formata nel pancreas attraverso il sangue passa nel fegato, dove svolge la maggior parte delle sue funzioni e qui, in massima parte, viene distrutta. L’insulina viene prodotta in relazione alle variazioni della glicemia nel sangue dovute all’assorbimento dei carboidrati.
Quando si mangia, gli zuccheri che vengono liberati dai cibi stimolano la secrezione di insulina, la quale evita così che il tasso di glicemia del sangue superi un certo valore. L’insulina, nel bambino e nel giovane diabetico, si somministra solo per puntura, e, secondo i vari schemi di trattamento, il diabetico deve iniettarsi dalle due alle quattro dosi giornalmente, controllando la glicemia nel sangue attraverso l’uso di alcuni piccoli apparecchi, almeno tre o quattro volte nel corso della giornata. L’insulina attualmente in commercio è definita umana perché uguale a quella prodotta dal pancreas dell’uomo. In laboratorio viene estratta con due tecniche diverse: la prima si attua tramite il ricorso a tecniche di ingegneria genetica, facendo produrre ad un microrganismo la molecola di insulina attraverso specifiche modificazioni del DNA del batterio, la seconda attraverso una tecnica di biochimica, ovvero sostituendo un aminoacido dall’ insulina di maiale, rendendola così uguale a quella dell’uomo.
L’insulina, in base ai tempi di azione, cioè considerando la sua durata nel tempo, viene divisa in vari tipi. Le insuline più usate nel bambino sono due: l’insulina rapida, alla quale recentemente si è affiancata la cosiddetta super rapida, meglio definita analogo, e l’insulina intermedia.
Gli studi sulla fisiologia del corpo umano ci hanno insegnato che la produzione di insulina avviene in parte indipendentemente dai pasti ed è soggetta solo a piccole variazioni nel corso della giornata.
Gli attuali schemi di terapia cercano di riprodurre il più possibile la situazione che si stabilisce nell’organismo di un individuo sano.
La terapia, ottimizzata dopo studi svolti in tutto il mondo, è considerata attualmente la soluzione migliore per salvaguardare il nostro giovane paziente dalle cosiddette complicazioni che si possono verificare dopo anni di terapia insulinica e consiste nella somministrazione di insulina rapida in corrispondenza dei pasti principali, incominciando dalla colazione, e quindi a pranzo e cena, con un’ ultima iniezione di insulina intermedia alle ore 23 circa.
Il secondo schema, ancora molto utilizzato, è costituito dalla miscela di insulina rapida e intermedia che viene fatta alle ore 8 del mattino ed alle ore 20, mantenendo, in questa maniera, una concentrazione costante di insulina nelle 24 ore .
Prof. Francesco Costantino