Diritto all’informazione, a ricevere cure adeguate, alla diagnosi accurata; ma anche dovere di seguire con impegno le cure prescritte e di migliorare il proprio stile di vita. Sono questi i punti essenziali del Manifesto dei diritti e dei doveri della persona con diabete, promosso da Diabete Italia, Comitato per i diritti della persona con diabete e Italian Barometer Diabetes Observatory Foundation (IBDO). Il Manifesto è firmato dalle associazioni di persone con diabete Agd Italia, Aid, Aniad, Ardi, Diabete Forum, Fand, Fdg, SOStegno70, dall’associazione degli operatori sanitari di diabetologia, Osdi, e da Cittadinanzattiva.
Le novità dell’ultima edizione
La prima edizione del Manifesto venne presentata nel luglio del 2009, quando la situazione era molto diversa rispetto a quella di oggi: Diabete Italia si avviava a un salto di qualità che l’ha portata a rappresentare tutti coloro che hanno a cuore l’assistenza alla persona con diabete, i Coordinamenti regionali fra le Associazioni erano l’eccezione mentre oggi sono la regola ed era ancora lontana l’approvazione del Piano nazionale per la malattia diabetica. La versione di oggi parla dei diritti ma anche dei doveri ed è forse questa la novità più visibile che sottolinea come l’Associazionismo delle persone con diabete sia maturato. Sono 13 le sezioni presenti nel Manifesto: 11 presenti nel documento originale – Diritti della persona con diabete, Aspettative e responsabilità della persona con diabete e dei familiari, Educazione continua della persona con diabete, Dialogo medico-persona con diabete, Controllo del diabete, Prevenzione del diabete, Impegno nella ricerca, Associazionismo responsabile, Diabete in gravidanza, Diabete in età evolutiva, Immigrazione e diabete, da notare la preveggenza di quest’ultimo capitolo, poiché nel 2009 pochi ancora si ponevano il problema.
Recepito già in Asl e regioni
Le due aggiunte all’edizione 2015 sono Diabete nell’anziano fragile e Territorio e diabete. La prima, dedicata alla nuova visione della terza età, al concetto di invecchiamento attivo, la seconda al tema dell’assistenza nel territorio, che oggi, grazie ad alcune fortunate esperienze di gestione integrata, può essere indicato come prospettiva. Secondo gli esperti che si sono occupati del Manifesto, è particolarmente significativa l’aggiunta del concetto ‘doveri’: ridurre gli sprechi è compito anche delle persone con diabete, così come vigilare sull’appropriata erogazione dei servizi, dei farmaci e dei presidi. L’appropriatezza è un dovere di chi prescrive ma anche di chi riceve: inutile chiedere quello che non serve, moltiplicare inutilmente gli esami diagnostici, utilizzare strumenti più costosi che contengono funzioni per noi inutili. In una parola, ricade anche sulla persona con diabete, così come sulle Associazioni, il dovere di collaborare alla sostenibilità della spesa sanitaria. Aver presente i propri doveri nel momento in cui si è portatori di un diritto gioca a favore delle Associazioni e dei Coordinamenti regionali nel dialogo con le Istituzioni. Il Manifesto è stato recepito in 5 Regioni: Toscana, Marche, Sicilia, Sardegna e Basilicata oltre che in numerose Asl. Il Manifesto prevede espressamente che le persone affette da diabete debbano avere tutti quei diritti che spettano alle persone non colpite dalla malattia. Principio scontato, ma spesso disatteso. Presto, dal sito internet dell’Intergruppo parlamentare, verrà realizzato un filo diretto con i cittadini, per accogliere segnalazioni e suggerimenti di chi convive con questa patologia nella quotidianità.
Info: http://www.diabeteitalia.it/files/files/ManifestoDiritti-web.pdf
Sahalima Giovannini