Conosciamo il virus dell’influenza 2015

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Conosciamo il virus dell’influenza 2015

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Nei giorni scorsi in tutta Italia si sono riversate piogge abbondanti abbassando le temperature e aumentando il tasso di umidità nell’aria: un contesto perfetto per la diffusione dei virus influenzali in arrivo tra poche settimane nel nostro paese. Evitare di ammalarsi è difficile, ma è possibile limitare la diffusione del contagio e gestire con intelligenza i sintomi, per evitare le complicanze alle quali sono esposti soprattutto i bambini.

I sintomi tipici dell’influenza
Secondo gli esperti, saranno oltre 200 i virus in circolazione anche quest’anno, dai rhinovirus responsabili soprattutto del raffreddore, agli adenovirus e coronavirus che danno sintomi più intensi, agli enterovirus collegati soprattutto ai disturbi gastrointestinali, fino ai virus parainfluenzali. I bambini, con un sistema immunitario più delicato, possono contrarre infezioni ogni volta che entrano in contatto con uno di questi germi. Attenzione, però: non sempre è vera influenza. Si può dire di essersi ammalati di influenza solo se si presentano tre condizioni contemporaneamente: febbre elevata superiore a 38 gradi che insorge bruscamente, dolori muscolari e articolari e sintomi respiratori come tosse, naso che cola, congestione nasale con secrezioni o mal di gola. In tutti gli altri casi si parla di infezioni respiratorie acute o sindromi para- influenzali, come per esempio il raffreddore, che si caratterizza per naso chiuso e per gli starnuti.

Saranno 3-4 i virus protagonisti della nuova stagione influenzale: oltre al già noto virus A/H1N1 California, ci saranno un virus di origine svizzera, l’A/H3N2, un virus B/Phuket dalla Thailandia e, forse, un altro virus B/Brisbane dall’Australia. Gli ultimi tre virus elencati, rappresentano delle varianti, abbastanza simili ai virus che hanno circolato gli scorsi anni. Sono a rischio soprattutto i bambini più piccoli, quelli nati dopo il 2009, che non hanno avuto modo di contrarre la famigerata influenza di quell’anno. Si prevede che la prossima stagione influenzale sia di intensità media, 4-5 milioni di casi, anche in base all’andamento delle temperature. L’influenza si diffonde rapidamente, attraverso le cosiddette – goccioline di Pflugge, minuscole particelle di saliva che si diffondono nell’aria anche a diversi metri di distanza, dopo uno starnuto o un colpo di tosse, proprio come un aerosol. Chiunque vive in ambienti in comune come i bimbi al nido o a scuola, gli adulti negli uffici, nei mezzi pubblici o locali pubblici corrono quindi un certo rischio di ammalarsi. Un modo efficace per difendersi è lavare accoratamente le mani, ma il rischio di ammalarsi è sempre presente.

Farmaci solo quando è necessario
E’ bene ricordare che, nel caso dell’influenza, gli antibiotici non servono a nulla: infatti essi sono attivi contro i batteri, mentre l’influenza è causata da virus. Vanno assunti, solo se il pediatra li prescrive, in caso di una complicanza, tipo otite o bronchite. Per l’influenza possono essere utili i farmaci di automedicazione, acquistabili senza ricetta medica. Per i bambini sarebbe comunque bene sentire il parere del pediatra o, per lo meno, del farmacista. Le gocce nasali a base di soluzione fisiologica o di acqua marina e termale vanno bene per tenere pulito il naso e contrastare l’accumulo delle secrezioni. Se la febbre è alta si può prendere un po’ di paracetamolo e contro la tosse si possono assumere sciroppi calmanti. Gli esperti però suggeriscono di non esagerare con i farmaci: i sintomi infatti, sono il segno della reazione dell’organismo alla febbre e sono utili per contrastare l’infezione in modo naturale. L’antipiretico va quindi dato non quando il piccolo ha due linee, ma se la febbre supera i 38.5° e lo sciroppo per la tosse andrebbe meglio la sera, per aiutare il bambino a dormire bene.

Lina Rossi

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