I casi di meningite sono in aumento, vediamo come difendere i bambini

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I casi di meningite sono in aumento, vediamo come difendere i bambini

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Nel 2013 sono stati segnalati complessivamente 1.203 casi di meningite causati dai diversi agenti patogeni: meningococco, pneumococco e Haemophilus influenzae. I casi erano stati 997 nel 2012, con un aumento del 17% rispetto al 2011. I dati sono stati diffusi dall’Istituto Superiore di Sanità che coordina la sorveglianza a livello nazionale. In particolare, per la meningite da meningococco, l’ISS spiega che nel 2013 i casi segnalati sono stati 162 contro i 137 del 2012 e 152 del 2011, con un’incidenza di 0,27 casi per 100mila, di poco superiore ai due anni precedenti. L’incremento più elevato si è manifestato nelle regioni: Marche, Puglia e Toscana, dove è stato registrato un aumento più consistente dei casi o per un reale incremento o per l’uso di strumenti diagnostici più sensibili.

Più colpiti i bambini molto piccoli
I più colpiti sono i bambini tra i 0 e 4 anni e i giovani nella fascia 15-24 anni. I casi di meningite da pneumococco segnalati sono stati invece 963, contro i 730 del 2011 e 797 del 2012. Una crescita registrata in oltre metà delle Regioni, in particolare in Friuli Venezia Giulia, Emilia-Romagna e Piemonte, mentre in Liguria e Puglia si è registrato un calo. I più colpiti in questo caso sono gli anziani dopo i 64 anni e i bambini nel primo anno di vita, anche se nella fascia 0-5 anni si è registrato un calo grazie al vaccino. Quanto alla meningite da emofilo, nel 2013 sono stati rilevati 78 casi contro i 63 del 2012 e 49 del 2011. Negli ultimi tre anni, il numero di casi è rimasto limitato, precisa l’ISS, e l’incidenza, passata da 0,08 casi per 100mila abitanti nel 2011 a 0,13 nel 2013, rimane più alta nel primo anno di vita e negli anziani. Nel 2013 sono aumentati i casi rispetto al 2012 in Emilia-Romagna e Lombardia e ridotti in Veneto. La meningite causa malessere, febbre molto elevata, dolori muscolari e rigidità. I sintomi, però, non sempre sono facili da interpretare: per questo la diagnosi qualche volta arriva tardi, soprattutto nei bambini piccoli.

L’importanza del vaccino
Per questo motivo è opportuno approfittare degli strumenti messi a disposizione dal progresso della medicina, soprattutto per quello che riguarda i vaccini. Da tempo, infatti, esistono il vaccino anti emofilo di tipo B. ormai compreso nel vaccino esavalente, si effettua da piccolissimi con diversi richiami fino ai sei anni e l’antipneumococcico, che è raccomandata ai bambini molto piccoli ma che dovrebbero eseguire tutti, anche perché ha un costo contenuto e protegge anche da forme serie di polmonite. Parliamo, però, anche di vaccino contro il meningococco, il batterio che più fa paura ai genitori. In Italia, ogni anno, oltre 1.000 persone contraggono una meningite batterica invasiva. Il meningococco può colpire tutti, adulti, ragazzi ma soprattutto bambini precedentemente sani. Può causare danni neurologici permanenti, anche se diagnosticata per tempo. Infatti, il batterio può infettare le meningi, causando meningiti, o infettare il sangue, evolvendo in setticemia. La buona notizia è che è stato messo a punto il vaccino per il ceppo B del meningococco, il più diffuso nel nostro paese, che fino a poco tempo fa non era disponibile. Questo vaccino, però, non è ancora gratuito in tutte le regioni italiane: lo si può avere gratis in Veneto, in Emilia Romagna, in Puglia e in Basilicata. Nelle regioni dove il vaccino non viene offerto gratuitamente…. è il caso di pensarci ed acquistare la protezione al proprio bambino, nella speranza che i sistemi sanitari locali possano dotarsi al più presto di questo importante presidio contro il meningococco.
http://www.liberidallameningite.it/

Melissa Gullotta

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