Sordità, novità in arrivo per recuperare il linguaggio

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Sordità, novità in arrivo per recuperare il linguaggio

sordità
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Fino a oggi, nessuno poteva prevedere con sicurezza quanto un bambino non udente avrebbe recuperato le capacità linguistiche dopo un intervento di impianto cocleare. Oggi, grazie a un algoritmo, si potrà predire quanto sarà il suo livello di recupero. La scoperta arriva da uno studio condotto dal Brain and Mind Institute dell’Università cinese di Hong Kong e dall’ospedale pediatrico Ann&Robert H. Lurie di Chicago i cui risultati sono stati pubblicati sulla rivista scientifica Pnas.

 

Un algoritmo valuta le reazioni cerebrali

I ricercatori hanno creato un algoritmo per l’apprendimento automatico, utilizza scansioni cerebrali per prevedere l’abilità linguistica nei bambini non udenti con impianto dell’orecchio elettronico. Questo, secondo gli studiosi, potrebbe aiutare a sviluppare terapie su misura per i bambini sordi. La capacità di prevedere lo sviluppo del linguaggio è importante perché consente ai medici e agli educatori di intervenire con la terapia per massimizzare l’apprendimento linguistico. E’ il primo studio in grado di fornire ai medici e ai caregiver informazioni concrete prevedendo quanto possa migliorare il linguaggio dopo l’intervento chirurgico.

 

Le cause della sordità

La sordità genetica è quando un bimbo viene al mondo già con il problema, dal momento che lo ha ereditato da un parente attraverso i geni. Se ci sono casi di disturbi all’udito già presenti alla nascita in famiglia, è importante sottoporre il neonato ad appositi test diagnostici entro il sesto mese di vita. Danni uditivi vengono diagnosticati in tempo, possono essere affrontati con la chirurgia o con l’uso di apparecchi acustici, per permettere al bambino un normale sviluppo del linguaggio e quindi una regolare vita sociale e scolastica. La sordità non genetica può avere varie cause, una di queste può essere il parto complicato e quindi con problemi di scarsa ossigenazione per un certo tempo, in grado di lasciare danni di diversa entità. Un altro fattore di rischio per l’udito, anche in questo caso in gravidanza, sono le infezioni da parte di virus e batteri responsabili di parotite, meningite, morbillo, rosolia e altri. L’otite media, infine, se gli episodi sono frequenti e ravvicinati, ma soprattutto se non ben curate, possono causare sordità, così come certi farmaci soprattutto se presi in dosi massicce e in età infantile.

 

In che cosa consiste l’intervento

Per le ipoacusie conseguenti a malattie generali, neurologiche o dell’orecchio, queste malattie vanno affrontate di volta in volta da un medico esperto e spesso, con il miglioramento del disturbo, si ottengono anche progressi in campo uditivo. Se però, la sordità è irreversibile e non c’è la possibilità di miglioramento, si può ricorrere all’intervento chirurgico oppure al posizionamento dei dispositivi acustici. Nei casi di sordità molto seria, in genere l’audiologo o l’otorino consigliano l’impianto di un elettrodo coclearie, attraverso un intervento chirurgico in anestesia generale. Il chirurgo audiologo impianta nella coclea un elettrodo collegato a un sensore esterno, che si può portare applicato al corpo. In questo modo i suoni possono esser captati e inviati all’elettrodo, che li invia al cervello. I dispositivi acustici invece sono mini-apparecchi, molto sofisticati, che vanno posizionati all’interno dell’orecchio o, come avviene per lo più, dietro l’orecchio stesso. I dispositivi acustici disponibili oggi sono molto diversi da quelli esistenti fino a pochi anni fa, erano antiestetici e simili a grossi cerotti.

 

Giorgia Andretti

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