bambina ascolta musica
Essere duri d’orecchio non è più solo prerogativa degli anziani, purtroppo: anche i giovani, che dovrebbero avere un udito finissimo, oggi ci sentono mediamente peggio rispetto al passato. È colpa delle nuove abitudini di ascolto, quelle che sottopongono l’apparato uditivo a stress intensi come l’ascolto in cuffia a volume elevato. E il risultato è che, con il passare del tempo, i nostri ragazzi si ritrovano con una perdita di udito già a 20 anni.
Le cause delle ipoacusie nei giovani
Attenzione, allora, se in una stanza affollata i nostri figli adolescenti faticano a comprendere un discorso: non è non solo distrazione ma può trattarsi di un disturbo dell’orecchio interno non semplice da individuare. Lo evidenzia una ricerca pubblicata online su – PLoS ONE – svolta dal team del Massachusetts Eye and Ear, della Harvard Medical School. Gli esperti hanno visitato alcuni studenti universitari che, apparentemente, non avevano problemi all’udito. Gli esperti hanno notato che tutti erano in grado di comprendere discorsi in ambienti silenziosi, ma nel gruppo di partecipanti esposti più di frequente al rumore si verificava una minore risposta del nervo uditivo e, di conseguenza, maggiore difficoltà ad afferrare le parole in ambienti rumorosi. Questi stessi problemi non si presentavano in chi usava protezioni acustiche quando si esponeva a forti rumori. Questa ridotta capacità uditiva è il segnale che, anche se le parole vengono percepite negli ambienti silenziosi, l’udito è in parte compromesso, perché non appena si alza il livello del rumore aumentano le difficoltà di percezione dei suoni. È un deficit importante da non sottovalutare dal momento che l’udito, soprattutto nei giovani, dovrebbe essere efficiente in ogni circostanza, anche in presenza di rumore: pensiamo a situazioni come un incontro sportivo, in cui i ragazzi devono percepire le parole urlate dai compagni o dall’allenatore. Oppure, quando, più grandicelli, si trovano a guidare una bicicletta, una moto o altro nel traffico: i segnali uditivi vanno percepiti perfettamente, per la sicurezza propria e degli altri.
Un disturbo della coclea
La perdita dell’udito nascosta è causata da sinaptopatia della coclea, ovvero da danni che si sono verificati a carico delle connessioni sinaptiche tra le fibre del nervo uditivo e le cellule sensoriali che convertono i suoni in segnali elettrici. I responsabili sono gli intensi rumori che i ragazzi subiscono sia dall’ambiente, ormai inquinato dal traffico, sia per propria volontà ascoltando musica ad altissimo volume da cuffie a volte non adeguate. Il danno non può essere misurato con un audiogramma normale, perché questo esame si svolge in ambiente silenzioso, quando non sembrano esserci problemi. I ricercatori hanno quindi iniziato a sviluppare sistemi più sensibili che, in futuro, potranno migliorare la diagnosi ma anche aiutare lo sviluppo di terapie per diversi problemi dell’udito come gli acufeni, il ronzio nelle orecchie e l’iperacusia, ovvero, l’eccessiva sensibilità al rumore. Sarebbe però bene partire a monte, evitando le cattive abitudini che danneggiano l’udito. Visto che l’inquinamento acustico è solo in parte nostra responsabilità, si può almeno cercare di non esagerare con il volume della musica in cuffia, scegliendo auricolari di qualità, regolabili, da impostare su un volume non eccessivo.
Giorgia Andretti